Spostare al 30 novembre prossimo il termine per portare a termine le operazioni di assegnazione e cessione agevolata di beni ai soci e di trasformazione agevolata in società semplice delle società commerciali, previste dalla legge di bilancio 2023. È questa la richiesta che il Presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, ha presentato ieri, tramite una lettera, al Viceministro all’Economia, Maurizio Leo.
Nella missiva, allegata anche all’Informativa n. 110/2023, il numero uno dei commercialisti italiani spiega di aver ricevuto molte segnalazioni da parte di colleghi secondo cui, “per la concomitanza con i numerosi ulteriori adempimenti fiscali che hanno caratterizzato i mesi scorsi e per la frequente complessità intrinseca alle operazioni, il termine del 30 settembre prossimo rischia di precludere per numerosi contribuenti la possibilità di accedere alle disposizioni agevolative”.
Si ricorda che l’art. 1 commi 100-106 della L. 29 dicembre 2022 n. 197 ripropone le agevolazioni fiscali per le operazioni di assegnazione e cessione di beni ai soci, trasformazione in società semplice di società commerciali ed estromissione dell’immobile strumentale dell’imprenditore individuale, a patto che tali operazioni vengano completate entro il 30 settembre 2023.
Sempre entro il termine del 30 settembre, le società interessate sono tenute a versare il 60% delle imposte sostitutive, mentre il rimanente 40% andrà corrisposto entro il 30 novembre. La proposta dei commercialisti prevede di spostare tutto al 30 novembre, che a quel punto diverrebbe non solo il termine ultimo entro cui perfezionare le operazioni ma anche quello di versamento dell’imposta sostitutiva, che però andrebbe versata per intero e in un’unica soluzione.
La logica è quella di concedere più tempo senza però “incidere sui flussi di cassa attesi in termini di finanza pubblica”, rendendo così più fattibile l’accoglimento della richiesta di proroga da parte del MEF.Una proposta, conclude de Nuccio nella sua lettera, che “risponde all’obiettivo di far produrre pienamente alla norma gli effetti per i quali è stata emanata e che, al contempo, non inciderebbe sulla prospettiva di gettito per l’anno finanziario in corso, anzi, con ogni evidenza, consentirebbe la riscossione di maggiori imposte sostitutive”.
Spostare al 30 novembre prossimo il termine per portare a termine le operazioni di assegnazione e cessione agevolata di beni ai soci e di trasformazione agevolata in società semplice delle società commerciali, previste dalla legge di bilancio 2023. È questa la richiesta che il Presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, ha presentato ieri, tramite una lettera, al Viceministro all’Economia, Maurizio Leo.
Nella missiva, allegata anche all’Informativa n. 110/2023, il numero uno dei commercialisti italiani spiega di aver ricevuto molte segnalazioni da parte di colleghi secondo cui, “per la concomitanza con i numerosi ulteriori adempimenti fiscali che hanno caratterizzato i mesi scorsi e per la frequente complessità intrinseca alle operazioni, il termine del 30 settembre prossimo rischia di precludere per numerosi contribuenti la possibilità di accedere alle disposizioni agevolative”.
Si ricorda che l’art. 1 commi 100-106 della L. 29 dicembre 2022 n. 197 ripropone le agevolazioni fiscali per le operazioni di assegnazione e cessione di beni ai soci, trasformazione in società semplice di società commerciali ed estromissione dell’immobile strumentale dell’imprenditore individuale, a patto che tali operazioni vengano completate entro il 30 settembre 2023.
Sempre entro il termine del 30 settembre, le società interessate sono tenute a versare il 60% delle imposte sostitutive, mentre il rimanente 40% andrà corrisposto entro il 30 novembre. La proposta dei commercialisti prevede di spostare tutto al 30 novembre, che a quel punto diverrebbe non solo il termine ultimo entro cui perfezionare le operazioni ma anche quello di versamento dell’imposta sostitutiva, che però andrebbe versata per intero e in un’unica soluzione
.
La logica è quella di concedere più tempo senza però “incidere sui flussi di cassa attesi in termini di finanza pubblica”, rendendo così più fattibile l’accoglimento della richiesta di proroga da parte del MEF.Una proposta, conclude de Nuccio nella sua lettera, che “risponde all’obiettivo di far produrre pienamente alla norma gli effetti per i quali è stata emanata e che, al contempo, non inciderebbe sulla prospettiva di gettito per l’anno finanziario in corso, anzi, con ogni evidenza, consentirebbe la riscossione di maggiori imposte sostitutive”.
Spostare al 30 novembre prossimo il termine per portare a termine le operazioni di assegnazione e cessione agevolata di beni ai soci e di trasformazione agevolata in società semplice delle società commerciali, previste dalla legge di bilancio 2023. È questa la richiesta che il Presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, ha presentato ieri, tramite una lettera, al Viceministro all’Economia, Maurizio Leo.
Nella missiva, allegata anche all’Informativa n. 110/2023, il numero uno dei commercialisti italiani spiega di aver ricevuto molte segnalazioni da parte di colleghi secondo cui, “per la concomitanza con i numerosi ulteriori adempimenti fiscali che hanno caratterizzato i mesi scorsi e per la frequente complessità intrinseca alle operazioni, il termine del 30 settembre prossimo rischia di precludere per numerosi contribuenti la possibilità di accedere alle disposizioni agevolative”.
Si ricorda che l’art. 1 commi 100-106 della L. 29 dicembre 2022 n. 197 ripropone le agevolazioni fiscali per le operazioni di assegnazione e cessione di beni ai soci, trasformazione in società semplice di società commerciali ed estromissione dell’immobile strumentale dell’imprenditore individuale, a patto che tali operazioni vengano completate entro il 30 settembre 2023.
Sempre entro il termine del 30 settembre, le società interessate sono tenute a versare il 60% delle imposte sostitutive, mentre il rimanente 40% andrà corrisposto entro il 30 novembre. La proposta dei commercialisti prevede di spostare tutto al 30 novembre, che a quel punto diverrebbe non solo il termine ultimo entro cui perfezionare le operazioni ma anche quello di versamento dell’imposta sostitutiva, che però andrebbe versata per intero e in un’unica soluzione.
La logica è quella di concedere più tempo senza però “incidere sui flussi di cassa attesi in termini di finanza pubblica”, rendendo così più fattibile l’accoglimento della richiesta di proroga da parte del MEF.Una proposta, conclude de Nuccio nella sua lettera, che “risponde all’obiettivo di far produrre pienamente alla norma gli effetti per i quali è stata emanata e che, al contempo, non inciderebbe sulla prospettiva di gettito per l’anno finanziario in corso, anzi, con ogni evidenza, consentirebbe la riscossione di maggiori imposte sostitutive”.