Riqualificazione inclusiva

La riqualificazione delle periferie è il tema discusso nel corso del Cnpr forum “Futuro urbano: lo sviluppo sostenibile tra riqualificazione e inclusione” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili presieduta da Luigi Pagliuca, che ha visto protagonisti Alessandro Battilocchio (FI), presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie; Pasqualino Penza (M5s), segretario della Commissione Affari Costituzionali alla Camera dei Deputati; Massimo Milani (FdI), segretario della Commissione Ambiente a Montecitorio e Devis Dori, parlamentare di AVS in Commissione Giustizia alla Camera.

Nel corso del dibattito, moderato da Annamaria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Sabatino Broccolini, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Teramo: “Fatti di cronaca come quello di Caivano hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione di degrado spesso estremo nel quale vivono i residenti delle periferie delle grandi città. Bisogna rendere le periferie più sicure, verdi e sostenibili, ma soprattutto occorre lavorare per garantire che i benefici delle future e auspicabili riqualificazioni siano accessibili e inclusivi per tutti. Un ruolo fondamentale nella riqualificazione urbanistica e sociale delle aree periferiche può essere giocato dalle giovani generazioni insieme al terzo settore, che attraverso la sua rete territoriale è in grado di rendere incisive le misure nei tessuti sociali di riferimento”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Per fortuna in Italia non è all’ordine del giorno il processo di gentrificazione come negli Stati Uniti, dove le periferie degradate e dequalificate sono oggetto di interventi edilizi di riqualificazione che tendono a sostituire chi abita e chi commercia in quei luoghi con centri commerciali, di affari e palazzi di uffici. Finalmente torna all’ordine del giorno la sicurezza, tema fondamentale per i cittadini ma spesso trascurato dalla politica, che non significa stato di polizia o violenza da parte di chi esercita funzione di controllo, bensì attività di vigilanza e presenza sul territorio che negli ultimi anni è rimasto abbandonato. Gli ETS svolgono una funzione fondamentale contro il degrado urbano ma quello che risolverà il problema delle periferie è solamente il lavoro. Se non c’è è inevitabile lo scivolamento nelle zone grigie. Lavoro vero, non precario o sottopagato “.

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