Bene i tassi giù, ma ancora non basta

Il recente taglio dei tassi della Banca Centrale Europea è stato accolto come un segnale positivo per famiglie e imprese italiane, rappresentando una riduzione del costo del denaro. Questo scenario potrebbe incentivare l’acquisto di immobili e facilitare gli investimenti, secondo quanto dichiarato da Alessandro Colucci (Nm) segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera, durante il forum “Taglio dei tassi e politiche di sostegno: l’impatto su mutui e imprese”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri presieduta da Luigi Pagliuca.

Colucci ha sottolineato come il contesto economico italiano si presenti in modo favorevole rispetto ad altri Paesi europei, grazie anche a un governo stabile che garantisce una prospettiva di crescita a lungo termine.

Il parlamentare di Noi Moderati ha, inoltre, evidenziato che altre misure di sostegno per le famiglie e le imprese saranno incluse nella prossima legge di bilancio, ma ha avvertito che le risorse disponibili sono limitate. Ciò è in parte dovuto agli effetti del Superbonus 110%, che ha gravato sui bilanci successivi. In questo contesto, Colucci ha auspicato una politica mirata, evitando la distribuzione “a pioggia” delle risorse e concentrandosi piuttosto su interventi come il taglio del cuneo fiscale per sostenere il reddito delle famiglie e incentivare la natalità.

Tuttavia, non tutti condividono l’entusiasmo per le politiche della Bce. Il senatore Mario Turco (M5s), ha espresso una posizione critica sulla linea restrittiva adottata dalla Banca Centrale negli ultimi mesi. Secondo Turco, l’inflazione che l’Italia ha affrontato è stata legata a fattori esterni e non domestici e, quindi, non doveva essere contrastata con aumenti dei tassi d’interesse, che hanno penalizzato famiglie e imprese senza risolvere il problema alla radice. Il pentastellato ha, inoltre, espresso delusione per la mancata applicazione di una tassazione al 40% sugli extra-profitti bancarine ha avvertito che la prossima legge di bilancio rischia di imporre nuovi tagli a settori fondamentali come sanità, istruzione e ricerca.

Pur riconoscendo le sfide economiche, il parlamentare azzurro Alessandro Cattaneo ha offerto una visione positiva, salutando l’abbassamento dei tassi come un’opportunità per ridurre i costi dei mutui e dei finanziamenti, in particolare per i giovani e le pmi che necessitano di accesso al credito. Secondo Cattaneo l’Italia, nonostante il suo elevato debito pubblico, potrebbe trarre vantaggio da un costo del denaro inferiore, consentendo al governo di risparmiare miliardi sugli interessi e di reinvestire le risorse economiche in altri settori strategici.

Sul fronte delle sfide legate ai salari, Marco Grimaldi (Avs), ha sollevato profonde preoccupazioni, sottolineando che il reddito disponibile delle famiglie italiane nel 2023 è diminuito, mentre in molti altri Paesi dell’Unione Europea è aumentato. Grimaldi ha criticato l’approccio limitato della maggioranza, evidenziando che il solo taglio del cuneo fiscale non basta a risolvere la crisi salariale in Italia, dove gli stipendi reali non sono cresciuti negli ultimi trent’anni. Per lui, è necessario un intervento più ampio che includa misure di protezione per i lavoratori e le famiglie, accesso agevolato alla casa e un rafforzamento del welfare.

Oltre alla necessità di trovare risorse per il taglio del cuneo fiscale e per gli scaglioni Irpef, il governo dovrà confrontarsi con le esigenze imposte dal nuovo patto di stabilità europeo.

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