Auspicabile un rinvio del termine di almeno 15 giorni

“E’ difficile accogliere la richiesta di proroga per l’adesione al Concordato biennale formulata dai commercialisti.  Visti i tempi ristretti e la necessità di avere numeri certi in fase ormai avanzata di strutturazione della Manovra di bilancio non si può andare oltre il termine stabilito”.

E’ un messaggio garbato ma fermo quello del viceministro al Mef, Maurizio Leo, indirizzato alle quattro sigle sindacali dei commercialisti che hanno promosso l’astensione dal prossimo 31 ottobre fino al 7 novembre. Provano a ricucire lo strappo i parlamentari della maggioranza di governo.

Possibilista si è dichiarato Alberto Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive della Camera: “Sono favorevole al dialogo e se si potesse arrivare a una proroga di 15 giorni sarebbe auspicabile”.

Sempre sul fronte della maggioranza di governo è intervenuto Andrea De Bertoldi, deputato del Gruppo Misto: “L’attenzione verso i professionisti del governo è chiara e definita. Di sicuro esistono problemi legati alle tempistiche che, tuttavia, ci sono sempre stati. Tutti i governi si sono caratterizzati per essere arrivati troppo sotto le scadenze. Ma al di là delle responsabilità dei ritardi apprezzo la protesta dei commercialisti e me ne farò interprete auspicando che venga mantenuta l’unità delle libere professioni e tra sigle sindacali e Consiglio nazionale”. Forti critiche arrivano invece dall’opposizione.

Andrea De Bertoldi

Virginio Merola, deputato del Pd, ha sottolineato: “Proveremo a portare a casa la proroga richiesta dai commercialisti anche se resto profondamente scettico sugli esiti e sull’utilità di questo strumento”.

Virginio Merola

Si dichiara stupita Luana Zanella, deputata di Alleanza Verdi Sinistra: “E’ stato necessario convocare addirittura una conferenza stampa a fronte di un problema che doveva essere risolto per tempo, a tutela dei diritti dei contribuenti e anche dei commercialisti che vanno garantiti. Il Governo non è in grado di migliorare il sistema contributivo nel suo insieme e questa incapacità alimenta la nostra preoccupazione”.

Luana Zanella

Scetticismo è stato espresso da Mario Turco, senatore M5s: “Fin dall’inizio abbiamo espresso la nostra contrarietà a questo strumento che nasceva come collaborativo ma che è diventato uno strumento coercitivo: o aderisci o ti inserisco in un elenco di contribuenti che sarà attenzionato da controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. Il governo ha la chiara esigenza di fare cassa, quindi nessuna compliance”.

Mario Turco

*ItaliaOggi

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