Più medicina territoriale

IL COMMENTO DI DEVIS DORI

“Il grave fenomeno delle aggressioni al personale sanitario non è nuovo, ma sta peggiorando in modo preoccupante. Il personale è in prima linea, a stretto contatto con i cittadini che arrivano con problemi seri e si aspettano risposte immediate. Tuttavia, non sempre è possibile fornirle, poiché mancano risorse adeguate per soddisfare le loro richieste. Le aggressioni, ovviamente, non vanno mai giustificate, ma le misure del governo, come l’inasprimento delle pene per gli aggressori, non risolvono il problema alla radice. Non è aumentando le condanne che si mettono in sicurezza i medici.

In Lombardia, per esempio, i servizi di pronto soccorso si stanno progressivamente privatizzando: chi paga viene preso in carico subito, mentre chi non può permetterselo attende anche dieci ore in condizioni spesso drammatiche. È necessario investire nella sanità pubblica. La medicina territoriale rappresenta una via da seguire, ma non deve ridursi a uno slogan, come sta accadendo con le case di comunità. In Lombardia, per esempio, molte di queste strutture sono state inaugurate, ma rimangono contenitori vuoti senza personale. La medicina territoriale potrebbe essere una soluzione concreta, ma la politica sembra non crederci fino in fondo”.

* ItaliaOggi

Reviews

Related Articles