Contabilità Accrual – riclassificazione dei conti

Gli approfondimenti sulla previdenza di PAOLO LONGONI

Come abbiamo visto in interventi precedenti, a partire dall’esercizio 2026 anche le Casse di Previdenza privatizzate saranno tenute a redigere i propri bilanci secondo i principi “accrual” regolati dagli standard ITAS.

Ma l’avvio della nuova contabilità costituirà un impegno fin da subito: il comma 3 dell’art. 10, D.L. 113/2024, prevede che già per l’esercizio 2025 gli schemi di bilancio (consuntivo) vengano redatti secondo i principi accrual, in via sperimentale e con mera finalità conoscitiva.

Non sarà dunque necessario predisporre tutti i documenti che compongono il nuovo “bilancio di esercizio” accrual, che è composto – come dispone il Quadro Concettuale – dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal rendiconto finanziario dei flussi di cassa, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal raffronto fra bilancio preventivo e bilancio consuntivo e dalla nota integrativa: nella fase pilota di sperimentazione – anno 2025 – il Bilancio di esercizio dovrà essere redatto secondo i consueti ed ordinari schemi, ma dovrà contenere anche lo stato patrimoniale ed il conto economico redatti secondo i principi ITAS.

Questo adempimento comporta un attento lavoro di riclassificazione e l’adeguamento dei sistemi informativi; il tutto secondo quanto prevederà una circolare della Ragioneria Generale dello Stato attesa entro il 31 marzo 2025.

Ma l’obbligo di predisporre dal 2025 i nuovi modelli, seppure in modo sperimentale, comporta la necessità di porre in essere, prima dell’adeguamento dei sistemi informativi, almeno due fondamentali operazioni:

  • La riclassificazione delle voci dell’attuale piano dei conti secondo le voci del piano dei conti multidimensionale accrual;
  • Le rettifiche ed integrazioni necessarie all’applicazione dei criteri di valorizzazione e rilevazione contabile stabili dal quadro concettuale e dagli standard contabili.

La prima operazione deve essere svolta tenendo conto che il nuovo piano dei conti multidimensionale è articolato in voci ordinate secondo una gerarchia e diviso in due distinti segmenti: dal sito della Ragioneria Generale dello Stato si legge: “Il piano dei conti unico potrà essere completato con voci di ulteriore dettaglio, ovvero con i cosiddetti “conti foglia” che verranno utilizzati per le scritture contabili in partita doppia, definite in base alle esigenze delle amministrazioni appartenenti ai diversi comparti […] e comunque in coerenza con le voci di livello superiore, comune a tutte le amministrazioni pubbliche”

Per questa operazione sarà d’aiuto il Decreto del MEF che fornirà le istruzioni procedurali e tecnico contabili relative all’utilizzo dei modelli di raccordo fra il nuovo piano dei conti multidimensionale e le voci dei principali piani dei conti e modelli contabili vigenti.

Il piano dei conti multidimensionale è scaricabile al link: https://accrual.rgs.mef.gov.it/.content/accrual_document/accrual_document_00094.html

La seconda operazione, senza dubbio assai più complessa, richiede la revisione della valutazione delle singole poste contabili attualmente adottata, alla luce di quella prevista negli ITAS, nonché la revisione di alcune logiche di contabilizzazione; come ad esempio il nuovo criterio di imputazione dei proventi derivanti da contributi previdenziali versati dagli iscritti, da rilevare quale accantonamento a fondo e non più come ricavi dell’esercizio.

Si tratta di operazioni comunque spinose, che richiedono un adeguato processo formativo del personale: non a caso il comma 10 dell’art. 10, D.L. 113/2024 ha previsto che i soggetti obbligati all’applicazione degli standard ITAS sono tenuti ad assicurare la partecipazione di propri rappresentanti al ciclo di formazione sui principi e sulle regole del sistema contabile somministrate sul portale della Ragioneria Generale dello Stato.

È in ogni caso un momento particolarmente delicato, che avrà impatto rilevante sulle strutture degli enti: andrà superata la logica della “duplicazione” – e cioè la conservazione del vecchio sistema contabile in parallelo a quello nuovo – adeguando in pieno la struttura dei conti e le logiche a quanto previsto dal sistema accrual.

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