L’Agcom richiama Report per il servizio sulle elezioni in Liguria ma precisa: “Non c’è stata violazione della par condicio”

ROMA – Nessuna violazione della legge sulla par condicio. È quanto ha stabilito l’Agcom, in merito al servizio della trasmissione ‘Report’, intitolato ‘Liguria Nostra’, andato in onda il 27 ottobre. Per il programma condotto da Sigfrido Ranucci, un richiamo al rispetto dei principi generali di equilibrio e il richiamo agli articoli 4-5-6 Tusma.

LA NOTA DI AGCOM

“Pur non ravvisando violazioni dell’attuale normativa sulla par condicio, si è posta la questione della messa in onda di trasmissioni informative durante il periodo del silenzio elettorale. L’Autorità ha rilevato che, in assenza di specifiche prescrizioni normative che disciplinino la messa in onda di programmi informativi durante il periodo di ‘silenzio elettorale’, in passato è stato osservato un generale principio di self restraint da parte delle emittenti televisive. Dal combinato disposto delle norme in materia di silenzio elettorale e di quelle in tema di gestione dei programmi di informazione può dedursi l’esistenza di un principio di prudenza nella messa in onda di programmi informativi durante il periodo di silenzio elettorale. Tanto più considerando che la programmazione di una trasmissione in tale periodo esclude di per sé, in concreto, ogni possibile misura ripristinatoria, nonché ogni eventuale possibilità di replica.

Tale principio deve indurre le emittenti, ed in particolare la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, a valutare con estrema attenzione la messa in onda di programmi informativi che riguardino candidati o tematiche elettorali nei giorni del silenzio elettorale, limitandoli al solo caso in cui ciò sia necessario a garantire la completezza dell’informazione in relazione a fatti di cronaca nuovi, strettamente correlati all’attualità di quegli stessi giorni, evitando di trattare tematiche che, pur correlate ai candidati e alle vicende elettorali, riguardino questioni che, nella piena libertà editoriale delle emittenti, potrebbero trovare più idonea collocazione nel periodo antecedente quello dal silenzio elettorale. Tale principio vale evidentemente, a maggior ragione, anche per le repliche di programmi già trasmessi,

In ragione di tali considerazioni, l’Autorità, su proposta del Presidente, con il voto contrario della Commissaria Elisa Giomi, ha richiamato la società Rai – Radiotelevisione Italiana, in qualità di concessionaria del servizio pubblico, nonché, in via generale, tutte le emittenti televisive a valutare con estrema attenzione nei giorni del silenzio elettorale la messa in onda di programmi informativi che riguardino candidati o tematiche elettorali, limitandoli al solo caso in cui ciò sia necessario a garantire la completezza dell’informazione in relazione a fatti di cronaca nuovi, strettamente correlati all’attualità.

ESULTA GASPARRI

Nonostante il servizio di Report non violi alcuna legge, ad esultare per la relazione dell’Agcom è il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, proprio colui che aveva presentato ricorso all’Autorità dopo la messa in onda del servizio. “Avevo ragione io e ringrazio l’Autorità delle comunicazioni per aver accolto il mio esposto contro le forzature e le illegalità di Report, una trasmissione che la Rai deve ricondurre ai canoni della legge”. Report, con le elezioni della Liguria in corso a urne aperte, di domenica, mentre i cittadini di quel territorio votavano, ha rotto il silenzio elettorale, con un servizio che non aveva alcuna giustificazione di cronaca, perché riguardava vicende che si erano verificate mesi o anni prima”, ha detto Gasparri. L’Agcom ha chiarito che un conto è la cronaca, un fatto accade stasera e ne devo parlare stasera, altro è invece rompere il silenzio elettorale in maniera pretestuosa, per fare una propaganda di parte, peraltro anche inutilmente visto la sconfitta dei sodali di Report della sinistra ligure. E quindi quello che ha fatto la Rai e Report non si può fare. Il mio esposto ha consentito di chiarire la questione, perché la decisione dell’autorità vale per la Rai e per tutti, in fase di silenzio elettorale. Vergogna per Report e per i suoi padroni che, calpestando ogni regola nel silenzio inerte del servizio pubblico, hanno violato le regole. Ma hanno perso. Report- continua Gasparri- è un programma che viola la legge, che ha collezionato tutta una serie di denunce e che soltanto per la lentezza della giustizia non subisce le conseguenze meritate. Ringrazio l’Agcom perché finalmente, punendo Report e i suoi errori, ha consentito di chiarire che chi aveva contestato quella condotta aveva ragione. L’ho fatto e ho vinto. Report è stato sconfitto. La protervia e l’illegalità si possono battere. Basta avere coraggio e sfidare questa gente, a viso aperto”.

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