Malattie virali: ricerca, accesso ed aderenza al centro dell’attenzione dei farmacisti ospedalieri

FIRENZE – Si è tenuto a Firenze il Corso residenziale Nazionale di aggiornamento Pharma Virus, una proposta formativa messa a punto dall’Area Scientifico-Culturale Sifo Infettivologia e rivolta a tutti i professionisti sanitari operanti nell’ambito delle malattie infettive e della ricerca ad esse connessa. Il Corso si è sviluppato su due sessioni (la prima su Covid19, Mpox, Hiv; la seconda su Epatite B e Delta, Hcv, Vrs e Cmv), ed entrambe terminate con un’ampia tavola rotonda. L’avvio della giornata l’ha dato il vicepresidente Sifo, Ugo Trama, che si è ricollegato idealmente alla sessione svolta al recente Congresso nazionale Sifo per evidenziare “l’importanza di un aggiornamento puntuale sulle varie patologie della sfera infettiva soprattutto in previsione dell’aumento dei casi”. Importanza che, ha sottolineato Trama, “si traduce poi nell’avvio di attività sanitarie multiprofessionali che favoriscono l’aderenza alle terapie farmacologiche, che spesso, pensiamo a terapie Long acting per Hiv, sono una delle criticità maggiori da affrontare”.

L’evento, aperto con l’introduzione di Fabiola Del Santo, segretario regionale Sifo Toscana, intendeva affrontare “molti punti relativi a patologie provocate da agenti virali, valutando progressi effettuati in ambito di ricerca, terapie e monitoraggio dell’efficacia degli effetti tossici”. Ancora molti saranno i passi avanti da fare per la personalizzazione delle terapie Long acting e nello studio del long Covid, ha detto Del Santo, ed un “punto in comune a tutti questi temi è la prevenzione, l’importanza della formazione degli operatori tecnici e dell’informazione della popolazione. La Regione Toscana in questo è una punta di diamante come ha dimostrato il progetto di screening TestiamoCi, avviato presso la popolazione compresa fra i 35 ed i 55 anni, per determinare l’infezione da Hcv e nell’immunizzazione dei neonati al virus respiratorio sinciziale”.

Come detto, l’Hiv è stato uno dei “protagonisti silenti” della giornata. Tra gli interventi specialistici anche quello di Antonio di Biagio (Professore Malattie Infettive – Scienze mediche e farmaceutiche – Università degli Studi di Genova), che ha precisato che “la terapia antiretrovirale per l’Hiv è oramai ad una svolta. Dopo la rivoluzione del 1996 con l’introduzione della triplice terapia, che dimostrò come associare farmaci con meccanismo d’azione diversa potesse bloccare la replicazione virale in modo efficace, nei prossimi anni assisteremo all’arrivo di molecole con azione prolungata che consentiranno alle persone di assumere la terapia una volta alla settimana, oppure con intervalli più ampi. L’aumentata sopravvivenza delle persone con infezione da Hiv, oggi quasi sovrapponibile alle persone senza infezione, ha condotto la ricerca a sperimentare preparati a lungo rilascio per diminuire il carico quotidiano delle compresse che alla luce delle conoscenze attuali andranno assunte per tutta la vita delle persone. I nuovi farmaci a lunga durata, somministrati per via iniettiva o orale, offrono un’alternativa più comoda alle pillole quotidiane”.

Entrando nel merito proprio dei nuovi farmaci a lunga durata, Di Biagio ha ricordato che la prima combinazione disponibile, da circa tre anni, è stata quella cabotegravir e rilpivirina long acting, “la cui modalità di somministrazione, iniezione intramuscolare ogni due mesi, ha rappresentato l’inizio di una nuova era. Oggi è anche disponibile lenacapavir, una iniezione sottocutanea da somministrare ogni sei mesi, al momento impiegata in un setting di cosiddetta ultima linea, ma con un potenziale assai elevato come profilassi pre-esposizione dove le due iniezioni l’anno possono simulare l’effetto di un vaccino protettivo. Infine molta ricerca è in corso per la terapia a cadenza settimanale, once weekly: in questo ambito si stanno sviluppando nuove combinazioni di farmaci e formulazioni per migliorare ulteriormente l’efficacia e la tollerabilità delle terapie”. Questi progressi, ha concluso Di Biagio, rappresentano una svolta significativa nella lotta contro l’Hiv, offrendo una prospettiva diversa di salute e qualità della vita per le persone affette da questa infezione.

La tavola rotonda conclusiva del Corso ha evidenziato – nelle stesse parole del moderatore Filippo Urso (componente consiglio direttivo Sifo) come il farmacista ospedaliero “sia una figura strategica e trasversale che orienta l’accesso al farmaco, coniuga l’esigenza clinica con la governance, la programmazione e l’esigenza del paziente. L’accesso rapido ai farmaci è una priorità, e vanno affrontate e risolte le criticità ad esso associate. L’impegno di Aifa ha permesso un riduzione dei tempi di accesso alle terapie e come Sifo siamo orgogliosi della collaborazione esistente da tempo con l’Agenzia, con cui è stato anche siglato un apposito protocollo di intesa”. “La convinzione emersa da Pharma Virus”, ha concluso Urso, “è che tutti gli stakeholder devono collaborare per raggiungere l’obiettivo dell’accesso in tempi che siano i più brevi possibili”.

Qual è dunque il giudizio complessivo al termine dell’evento? Risponde la Coordinatrice del Corso, Francesca Vivaldi (Coordinatore Area Scientifico-Culturale Infettivologia Sifo): “La giornata è stata estremamente proficua, numerosi gli spunti per la nostra professione, numerosi i temi di diagnosi e cura trattati in relazione alle infezioni virali più impattanti ed emergenti quali Hiv, Covid, Mpox, Epatite B, Delta, C, citomegalovirus, virus respiratorio sinciziale. Il tutto con un ampio e stimolante confronto in sala. Ci dichiariamo soddisfatti proprio perchè gli obiettivi formativi sono stati raggiunti: aggiornamento rispetto all’attuale epidemiologia ed aggiornamento rispetto alle strategie di diagnosi, profilassi e trattamento”. Infine, e non meno importante secondo la coordinatrice del simposio, “è stato raggiunto l’obiettivo di sviluppare un confronto fattivo all’interno della professione del Farmacista Ssn, confronto alimentato dagli approfondimenti e dai numerosi spunti offerti dalle relazioni dei clinici. Da sottolineare anche l’importanza del racconto delle esperienze e buone pratiche in tema di malattie infettive virali che alcuni nostri colleghi hanno portato alla conoscenza della sala: una narrazione messa a fattor comune per una discussione ed un confronto rispetto al possibile sviluppo del nostro ruolo anche in questo settore di così ampio rilievo in termini di salute pubblica”.

Quali sono dunque i take home messages di Pharma Virus? “Le malattie infettive virali sono un contesto clinico eterogeneo e variegato”, risponde Vivaldi, “accomunato da un’ampia evoluzione sia rispetto agli stessi agenti eziologici che alla disponibilità di sempre più nuove strategie di profilassi e trattamento. Per il Farmacista Ospedaliero e dei Servizi Farmaceutici è strategico il costante aggiornamento su queste tematiche, il confronto sulle buone pratiche, e sulle tematiche di accesso e governance. Il Farmacista del Ssn può e deve svolgere un ruolo molto importante, in relazione agli altri operatori sanitari, in relazione alla strutturazione e gestione del migliore percorso di cura nelle malattie infettive virali, in considerazione all’evolutività degli agenti patogeni e alla costante innovazione nel panorama farmaceutico”.
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