L’impatto dell’intelligenza artificiale sia sul piano etico che dal punto di vista occupazionale e di sviluppo economico è stato dibattuto da tecnici ed esperti chiamati a confrontarsi Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, Sergio Cutrona, presidente del Tribunale dei Minorenni delle Marche, ha sottolineato: “Quello dell’intelligenza artificiale è un argomento complesso e la tendenza degli esseri umani è di evitare la fatica a farsi sostituire dall’intelligenza artificiale. I ragazzi, ad esempio, utilizzano le chatbot, che peraltro sono state create per altro scopo, magari per farci fare i compiti. Non riusciranno a sviluppare così le proprie potenzialità. Se utilizziamo l’intelligenza artificiale per farci sostituire, saremo la peggiore espressione di noi stessi. Dobbiamo, invece, essere in grado di guidare l’intelligenza artificiale e continuare a far sì che sia solo uno strumento particolarmente potente nelle mani dell’essere umano”.
Mario Nobile, direttore generale Agenzia per l’Italia Digitale, ha evidenziato: Come tutte le tecnologie vanno governate, non c’è un rischio assoluto, dipende dal caso d’uso. Dobbiamo considerare che l’intelligenza artificiale sta atterrando nel settore delle applicazioni. Questi strumenti possono essere formidabili per migliorare le prestazioni dell’essere umano quindi vediamo l’opportunità e non il rischio. Stiamo lavorando su tre linee guida. Nell’ultimo piano triennale abbiamo già dato dei decaloghi perché ci sono delle preparazioni da fare prima dell’uso dell’intelligenza artificiale. Le tre linee guida entro fine anno saranno su adozione, sviluppo e procurement, perché tutti dovremo adottarla. In queste linee guida cerchiamo di dare un pò di regole soprattutto di consapevolezza da parte dei soggetti come le scuole o altri istituti che si occupano di formazione, in modo da scegliere bene”.

Per Rosa Santoriello, consigliere di Amministrazione della Cnpr “L’intelligenza artificiale sta offrendo ai commercialisti una nuova opportunità di lavoro che trasforma il ruolo propriamente operativo in un ruolo strategico e consulenziale. Il risparmio di tempo che si riceve utilizzando l’intelligenza artificiale, consente di impiegare le risorse per la formazione e l’aumento delle competenze trasversali, per sfruttare gli algoritmi forniti dall’Intelligenza artificiale a favore di nuove proposte e soddisfare le esigenze dei clienti. L’utilizzo etico dell’intelligenza artificiale è fondamentale proprio per la qualità e la quantità dei dati che sono a disposizione del commercialista, è uno strumento che non deve degenerare in un’eccezione negativa ma deve aumentare l’efficienza”.

Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale Esperti contabili: “Di fronte alle innovazioni tecnologiche c’è sempre la preoccupazione che le macchine e le strumentazioni software sostituiscano l’opera dell’uomo e anche in questo caso è probabile che l’automazione guidata dall’intelligenza artificiale possa comportare la riduzione di alcune posizioni lavorative. Tuttavia l’intelligenza artificiale non è ancora in grado ma probabilmente mai lo sarà di sostituire l’apporto dell’uomo nella elaborazione di soluzioni a problemi. Quando sarà a regime, potrà offrire un supporto assolutamente prezioso, potrà migliorare la produttività, potrà rendere più efficienti i vari settori, consentendo agli operatori, ai lavoratori, alle imprese, ai lavoratori autonomi di concentrarsi sulle attività che hanno un diverso e maggiore valore aggiunto”.
* ItaliaOggi