Bisogna spingere sul terreno delle semplificazioni

L’appello dei professionisti

Commercialisti, ragionieri e contabili chiedono maggiore coraggio nella sburocratizzazione delle pratiche fiscali

“Il 2025 sarà un’incognita a causa delle tensioni internazionali che influenzeranno l’economia italiana. L’auspicio è che il governo possa determinare regole chiare per consentire a imprese e professionisti una necessaria e opportuna pianificazione all’insegna di una concreta semplificazione degli adempimenti e del calendario fiscale. Ho molto apprezzato l’intervento del vice ministro Leo che ha rinnovato il dialogo con i commercialisti e la volontà del governo di voler applicare il criterio delle ‘regole certe’ per il pagamento delle imposte da parte delle imprese”.

Lo ha sostenuto Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, nel corso del Cnpr Forum speciale “L’Anno che verrà”, condotto da Anna Maria Belforte.

“Il ‘concordato’ ha aumentato la complessità del sistema fiscale – ha sottolineato Giovanni Battista Calì, presidente Odcec di Roma – e ciò rende più difficoltoso operare sui mercati. Bisognerà capire cosa accadrà nel 2025 e se verranno confermate alcune dinamiche che non hanno funzionato nel 2024. Chiediamo al governo di rinviare da subito il termine di adesione dal 31 luglio al 30 settembre”.

Perplessità sono state espresse anche da Pasquale Di Falco (numero uno di Anc Roma): “Non stiamo andando nella direzione da noi auspicata, ovvero quella di una reale semplificazione. È indispensabile disporre di norme che rendano la quotidianità dei professionisti più semplice e dignitosa. Purtroppo, il calendario fiscale in via di definizione non appare più agevole, anzi, sembra andare nella direzione opposta. In particolare, riguardo al ‘concordato preventivo’, è stata introdotta un’ulteriore scadenza, accentuando ulteriormente la complessità invece di favorire la semplificazione”.

Secondo Raffaella Romagnoli, presidente dei commercialisti di Latina, “c’è molta attenzione sulle aliquote fiscali e poca su un alleggerimento degli adempimenti da svolgere. Pertanto, non credo che potremmo permetterci momenti di pausa, come avremmo auspicato, in relazione alla necessità di una semplificazione reale e concreta. Non è possibile un azzeramento totale dei ‘carichi burocratici’, ma si potrebbe fare di più, anche in materia di fatturazione elettronica, che avrebbe dovuto semplificare le procedure”.

Qualche critica è arrivata anche dagli esperti Andrea Bongi e Giuliano Mandolesi. “Per quest’anno è previsto, entro il 31 luglio, l’invio delle dichiarazioni dei redditi per tutti coloro che aderiranno al concordato preventivo. Si stima una platea di circa 3 milioni di contribuenti, di cui solo il 15% ha aderito lo scorso anno. Ciò significa – ha sottolineato Bongi – che almeno 2,5 milioni di partite Iva, se non di più, valuteranno la proposta per il prossimo biennio. Se questa scadenza non verrà rivista, luglio sarà un mese di “fuoco” per professionisti e imprese, con un maxi ingorgo di scadenze e adempimenti”.

Lapidario Mandolesi: “Il sistema fiscale nel 2025 si complicherà ulteriormente. La revisione dell’Irpef porterà nuove difficoltà, così come il riordino delle detrazioni. Si tratta di una serie di disposizioni orientate al gettito, che penalizzeranno i contribuenti”.

Bru. Mar.

* Libero

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