Scadenze e rateizzazioni, tutti i nodi del nuovo fisco

La riforma tributaria

Al convegno della Cassa di previdenza dei ragionieri ed esperti contabili le difficoltà legate alle nuove norme e alle politiche economiche del governo

Bruno Marrone

Il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha annunciato che il Testo Unico sulla riscossione è ormai in dirittura d’arrivo sul fronte ministeriale e presto sarà sottoposto all’esame del Parlamento.

In apertura del Cnpr Forum speciale (promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, dedicato al convegno promosso dall’Associazione nazionale commercialisti “L’anno che verrà. La manovra finanziaria e la professione”), Leo ha ribadito la disponibilità a valutare correttivi e accogliere proposte, soprattutto da parte dei dottori commercialisti, una categoria che considera particolarmente vicina.

“La ‘cifra’ di questa riforma è cambiare il rapporto tra fisco e contribuente”, ha dichiarato Leo. “Abbiamo già fatto passi avanti con la cooperative compliance e con il ruolo strategico dei professionisti nel tax control framework (la mappatura e la certificazione del rischio fiscale)”.

Tra i temi centrali, il vice ministro al Mef ha sottolineato la necessità di effettuare ‘affinamenti’ sul concordato preventivo biennale e di proseguire il dialogo con i commercialisti. Inoltre, ha reso noto che sono pronti due interventi normativi per affrontare il delicato tema dell’abuso del diritto e il fenomeno dei crediti inesistenti, realizzati in collaborazione con il Dipartimento Finanze e l’Agenzia delle Entrate. “Questi argomenti – ha aggiunto – sono complessi e ricchi di incertezze, ma vogliamo dare chiarezza e strumenti concreti per gestirli”.

Maurizio Leo

LE PROPOSTE DEI COMMERCIALISTI PER IL 2025

Il presidente dell’Associazione nazionale Commercialisti, Marco Cuchel, ha posto l’attenzione su alcuni temi chiave per i professionisti in vista di un 2025 che si preannuncia impegnativo. Tra le richieste avanzate al governo spiccano modifiche al ‘concordato’ e interventi per agevolare il rientro in bonis delle imprese.

Cuchel ha accolto positivamente l’idea di una rateizzazione più lunga per i debiti verso l’Erario e le cartelle esattoriali, ma ha rilanciato la proposta di una rottamazione quinques, per consentire alle imprese di dilazionare i pagamenti in dieci anni, garantendo così una ripresa economica più sostenibile.

Un altro punto critico sollevato è il calendario fiscale 2025, che prevede scadenze ravvicinate come l’adesione al ‘concordato preventivo biennale’ entro il 31 luglio e l’invio delle comunicazioni uniche al 31 marzo. Il Presidente di Anc ha rimarcato che queste tempistiche potrebbero creare forti disagi ad aziede e professionisti, auspicando un intervento governativo per rendere più gestibili gli adempimenti.

RATEIZZAZIONI PIÙ LUNGHE PER SOSTENERE IMPRESE E CONTRIBUENTI

Sul tema della rateizzazione è intervenuto Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, illustrando una proposta di legge della Lega. L’idea prevede una rateizzazione con 120 rate mensili uguali, per regolarizzare i debiti fiscali e contributivi, comprese cartelle esattoriali e avvisi bonari.

“Questo sistema non solo sanerebbe il pregresso, ma consentirebbe ai contribuenti di affrontare con maggiore serenità anche gli obblighi correnti,” ha spiegato Gusmeroli, sottolineando come lo Stato ne trarrebbe vantaggio in termini di incassi annuali e stabilità economica per il tessuto imprenditoriale.

Alberto Luigi Gusmeroli

POLITICHE ESPANSIVE PER IL RILANCIO DEL PIL

Dal canto suo il parlamentare Andrea De Bertoldi ha evidenziato l’importanza di politiche espansive per favorire la crescita economica. “La leva fiscale – ha detto – è fondamentale per sostenere la produzione. Incentivi e retroazioni fiscali non sono solo uno stimolo per l’economia, ma rappresentano un modo efficiente di gestire la contabilità pubblica”.

Secondo De Bertoldi, solo una crescita del PIL potrà rispondere alle attuali emergenze economiche e sociali, assicurando al contempo le risorse necessarie per il bilancio dello Stato.

LE CRITICHE E LE ALTERNATIVE DELLE OPPOSIZIONI

Due esponenti dell’opposizione hanno espresso riserve sulla manovra finanziaria e le politiche economiche del governo. Antonio Misiani, vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato, ha messo in evidenza la mancanza di una strategia chiara per rilanciare la produzione industriale e combattere le disuguaglianze sociali.

“Il settore automotive, in difficoltà da 22 mesi consecutivi, ha visto tagli al fondo di supporto del 75%. Questo è inaccettabile” ha affermato l’esponente del Pd, aggiungendo che anche il sistema sanitario nazionale necessita di un rifinanziamento urgente. “Oggi 4,5 milioni di italiani rinunciano a curarsi per motivi economici. Questo non è degno di un Paese come il nostro.”

Un altro tema sollevato è stato l’alto costo dell’energia, che sta penalizzando le imprese italiane, già gravate da tassi di interesse tra i più alti d’Europa. Secondo Misiani, queste problematiche richiedono interventi strutturali per ridurre il costo della vita e sostenere i redditi.

Antonio Misiani

UNA MANOVRA CONTESTATA

Anche Mario Turco, vice presidente nazionale del M5s, ha criticato l’attuale legge di bilancio, accusando l’esecutivo di trascurare il contrasto al carovita e la lotta ai salari poveri.

“La competitività delle imprese italiane è messa a dura prova da costi energetici e oneri finanziari troppo elevati. Rispetto agli altri Paesi europei – ha indicato il senatore pentastellato -, le imprese italiane pagano in media il 15% in più per i prestiti,” ha spiegato Turco, aggiungendo che queste difficoltà rischiano di compromettere la ripresa economica del Paese.

Le prospettive per il 2025 si delineano complesse ma cruciali per il sistema economico e fiscale italiano.

Mario Turco

* Libero

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