Cassa Geometri introduce “Opzione Donna”

Gli approfondimenti sulla previdenza di PAOLO LONGONI

Il 15 gennaio 2025 il Ministero del Lavoro, in accordo con il covigilante Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha approvato la delibera del comitato dei delegati di Cassa Geometri, adottata il 20 giugno 2024, con la quale la Cassa ha previsto l’introduzione di un regime agevolato temporaneo per le professioniste iscritte alla Cassa che raggiungono i requisiti anagrafici (60 anni) e contributivi (40 anni di anzianità) per l’accesso alla pensione di vecchiaia anticipata.

Il Regolamento della Previdenza della Cassa prevede che al raggiungimento dei sessanta anni di età con almeno quaranta anni di contribuzione sia possibile anticipare la fruizione della pensione di vecchiaia; per i professionisti che utilizzano tale istituto, è prevista la riduzione della quota di pensione reddituale in misura dell’1% per ogni mese di anticipo rispetto all’età anagrafica di sessantasette anni, con una riduzione minima del 12%.

Con la nuova disposizione, le professioniste di sesso femminile vedono ridotto l’abbattimento della quota reddituale allo 0,5% per ogni mese di anticipo, con una riduzione minima del 6%.

La misura è limitata alle professioniste che presenteranno la domanda dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2035.

Si tratta, come è del tutto evidente, di un provvedimento diretto a favorire le lavoratrici, simile alle disposizioni di uscita anticipata previste nella previdenza pubblica.

Non si può che plaudire all’iniziativa, che garantisce alle lavoratrici un vantaggio compensativo piuttosto interessante; va tuttavia segnalato che la collettività degli iscritti a Cassa Geometri – circa 72.000 soggetti – è costituita per quasi il 90% da iscritti di sesso maschile; e dunque la nuova regolamentazione andrà a vantaggio di un numero assai ridotto di iscritte; oltre tutto, esaminando le anzianità di iscrizione delle iscritte, la platea delle potenziali interessate si restringe ulteriormente.

Dunque, una misura a basso impatto attuariale; pur se corretta ed ispirata alla rimozione delle disparità di genere.

Tutt’altro impatto potrebbe avere una simile misura sulle collettività di iscritti ad altre Casse di previdenza professionali; mediamente la platea delle iscritte di sesso femminile supera il 35% degli iscritti totali; con picchi di incidenza ad oltre il 70% per alcune Casse.

E dunque rendendo non possibile l’introduzione di simili regimi agevolativi.

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