Puntare sull’intermodalità tra ferrovie, porti e aeroporti
L’argomento al centro del Forum organizzato da Cassa ragionieri ed esperti contabili
di Mattia Grieco
Il futuro delle rete dei trasporti in Italia è il tema affrontato nel corso del Cnpr forum “Trasporti in crisi: quale futuro per la competitività del Paese?” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, che ha visto protagonisti Tullio Ferrante, sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Filiberto Zaratti, deputato Avs e segretario di presidenza della Camera, Fabio Raimondo, deputato di Fratelli d’Italia in Commissione Trasporti e Agostino Santillo, parlamentare del M5s in Commissione Ambiente.
Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Sabatino Broccolini, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Teramo: “In attesa di fare chiarezza sui disservizi accaduti nelle scorse settimane, e spetta agli inquirenti questo compito, bisogna pensare a lavorare ad una rete ferroviaria e dei trasporti in generale che sia all’altezza del valore e della competitività che l’Italia deve non solo mantenere ma anche rilanciare in Europa e nel mondo.
E ciò riguarda sia la garanzia di un trasporto efficiente per i pendolari che un sistema complessivo di trasporti che sostenga gli sforzi del nostro tessuto imprenditoriale. Bisogna puntare sulla intermodalità tra ferrovie, porti e aeroporti, riducendo progressivamente il trasporto su gomma, costoso, inquinante e poco competitivo”.
Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Il tema dei trasporti è cruciale in un Paese geograficamente complicato come l’Italia dove il sistema logistico ha un enorme impatto sull’economia. C’è la necessità di investire tanto nel miglioramento dell’intero comparto e non va dimenticato che a causa del Patto di stabilità in Italia gli investimenti pubblici sono rimasti bloccati per quasi 15 anni penalizzando pesantemente l’intero settore.
Il nodo è la cosiddetta intermodalità. Gli interporti sono sistemi di raccordo tra trasporti primari e secondari dove avvengono gli smistamenti. Creare una rete di interporti efficaci e funzionali è una delle tecniche necessarie ma, ripeto, bisogna progettare e investire per un sistema all’avanguardia. Nelle nazioni più efficienti il trasporto su gomma è limitato al cosiddetto ‘ultimo miglio’ cioè al trasporto dal nodo dove arriva con aerei, navi, treni, al punto di consegna finale. Questo sistema consente di velocizzare i trasporti e migliorarli dal punto di vista ecologico. La strada maestra è questa”.
* ItaliaOggi