di MICHELA BENNA*
Nell’attuale panorama professionale, ben cinque generazioni convivono e contribuiscono alla trasformazione del mondo del lavoro:
- Baby Boomers (1946-1964)
- Generazione X (1965-1979)
- Millennials (1980-1996)
- Generazione Z (1997-2012)
Assistiamo a un passaggio epocale: mentre la generazione dei Boomers si avvia verso un graduale ritiro, la Generazione Z si afferma sempre più come protagonista, rappresentando già il 25% della forza lavoro globale, con una crescita prevista fino a un terzo entro il 2030. In Italia, questa fascia generazionale conta circa 9 milioni di individui.
Si tratta di una generazione nativa digitale, profondamente orientata all’innovazione e sensibile a tematiche quali la sostenibilità, l’inclusione e la responsabilità sociale delle imprese. Su questi temi, il loro contributo è prezioso, e da loro abbiamo molto da apprendere. È proprio su tali aspetti che si costruisce il futuro: un futuro in cui le competenze trasversali giocheranno un ruolo essenziale nell’interazione con l’intelligenza artificiale.
Sebbene la nostra epoca sia segnata da una trasformazione senza precedenti e i media pongano l’accento sulla tecnologia quale fulcro della rivoluzione in atto, ciò che continuerà a rendere insostituibili i professionisti saranno i valori umani, le soft skills e la capacità di relazione.
La tecnologia, per quanto sofisticata, non può prescindere dall’intervento umano per essere verificata, controllata, interpretata e contestualizzata. Le aziende, oggi più che mai, necessitano di consulenze qualificate, in grado di guidarle nelle scelte strategiche e nell’adozione di strumenti innovativi, contribuendo al miglioramento della qualità della vita lavorativa.
L’avvento dell’intelligenza artificiale non rappresenta solo una rivoluzione tecnologica, ma soprattutto un cambiamento culturale, una metamorfosi profonda del modo in cui concepiamo e svolgiamo il lavoro.
Le Opportunità Professionali del Futuro
Le professioni emergenti saranno sempre più legate a:
- Capacità di adattamento
- Intuito e pensiero critico
- Utilizzo creativo delle tecnologie
- Semplificazione e divulgazione di concetti complessi
Diventerà essenziale saper analizzare e proteggere i dati, comprendere le dinamiche di mercato, definire strategie efficaci e consigliare i clienti con competenza e lungimiranza. Inoltre, sarà determinante valutare e selezionare le migliori intelligenze artificiali, formate per rispondere a esigenze specifiche, e operare all’interno di reti professionali caratterizzate da condivisione, conoscenza e supporto reciproco.
E tutto questo, oggi, ci appartiene e ci distingue.
Non è affatto scontato che siano solo le nuove generazioni a rivelarsi le più adatte a questa evoluzione. A fare la differenza saranno la predisposizione alle relazioni umane, la capacità di ascolto, la sensibilità e l’empatia: elementi imprescindibili per chi ambisce a eccellere nella consulenza e nell’interazione con l’intelligenza artificiale.
Un Nuovo Paradigma per la Formazione
L’evoluzione del mondo del lavoro impone un cambiamento nei percorsi formativi: le soft skills assumeranno un ruolo complementare rispetto alle competenze tecniche, affiancando l’apprendimento delle nuove piattaforme di intelligenza artificiale.
Sarà l’empatia a costituire il nostro vero valore distintivo, permettendoci di emergere, di adattarci e di continuare a esprimere la nostra unicità, anche di fronte all’avanzata dell’intelligenza artificiale.
Dopotutto, anche Deckard si salva grazie all’empatia di Roy. (Blade Runner).
*Consigliere d’Amministrazione Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili