Costi aumentati del 107% in Italia tra il 2019 e il 2024
L’argomento al centro del forum organizzato da Cassa ragionieri ed esperti contabili
di Davide Mattei
Il ‘caro bollette’ è il tema affrontato nel corso del Cnpr forum “Luce e gas, torna l’allarme bollette: quali misure per famiglie e imprese” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, che ha visto protagonisti Andrea Mascaretti, deputato di Fratelli d’Italia nelle Commissioni Bilancio e Lavoro; Antonio Misiani (Pd), vicepresidente della Commissione Bilancio a Palazzo Madama; Luca Squeri, deputato di Forza Italia in Commissione Attività produttive e Devis Dori, parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra in Commissione Giustizia a Montecitorio.
Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Mario Chiappuella, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Massa Carrara: “Negli ultimi mesi il caro bollette è tornato al centro dell’attenzione. Servono misure urgenti per tutelare le fasce più deboli della popolazione.
Dobbiamo anche iniziare a verificare i temi dell’autosufficienza energetica e le politiche di sostenibilità. Tra il 2019 e il 2024 il costo dell’energia elettrica in Italia è aumentato del 107% a fronte degli incrementi molto più contenuti dei costi registrati in Francia e Spagna e Germania. Aumenti da imputare chiaramente a diseconomie di sistema e oneri aggiuntivi che in nostro Paese continua a far gravare sui consumi energetici”.
Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale Esperti contabili: “Non si riesce a governare la tariffa dell’energia per diversi motivi. Si dimentica spesso di fare un’analisi sul sistema tariffario italiano che è di una complicazione fuori del normale. Basta andare sul sito dell’Autorità di regolazione energia reti e ambiente, Arera, per scoprire la complicazione di algoritmi di riproducibilità impossibile.
Le bollette contengono anche oneri di sistema molto alti, fino a incidere per il 20%. Sono importi fatturati per le attività di interesse generale del sistema, come la messa in sicurezza delle centrali nucleari dismesse, gli incentivi alle fonti rinnovabili, la copertura dei bonus elettrici, solo per fare alcuni esempi e sono pagati da tutti gli utenti. Servirebbe una revisione di questi oneri, che sono in realtà para-fiscali.
Se aumentano le agevolazioni per le fasce deboli aumentano gli oneri di sistema per tutti gli altri e si arriva a un corto circuito. C’è infine il paradosso degli extra profitti come è possibile che aumentano i costi del gas, aumentano le bollette ma aumentano anche i profitti?”.
* ItaliaOggi