Sempre vicini ai bambini

L’attività dell’Unicef come esempio di assistenza e aiuto

L’argomento al centro del webinar organizzato da Cassa ragionieri ed esperti contabili
di Mattia Grieco

I conflitti bellici, le catastrofi climatiche, i grandi processi migratori, hanno tutti un comune denominatore: a pagarne il prezzo più alto sono sempre i bambini, gli anziani, i più deboli e inermi. Di fronte agli scenari più drammatici ci sono alcune organizzazioni internazionali che agiscono in difesa proprio dei più deboli attraverso missioni di soccorso, di pace, di assistenza medico-ospedaliera. Portando cibo, medicinali, beni di prima necessità. L’Unicef è senza dubbio tra le prime a livello mondiale.

Se ne è parlato nel corso del Cnpr forum “Costruire speranza: Unicef in prima linea per un mondo a misura di bambino” promosso dalla Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, che ha visto protagonisti Paolo Rozera, direttore generale di Unicef Italia, David Santodonato, presidente del Comitato di Roma per l’Unicef, Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia e Carlo Maiorca, ex manager e volontario Unicef.

Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato illustrato da Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “L’Unicef è un’organizzazione, più precisamente un’agenzia dell’Onu, anche se non direttamente finanziata dalle Nazioni Unite. Le sue risorse provengono dagli stanziamenti discrezionali dei governi e delle organizzazioni internazionali, mentre un’altra parte dei fondi deriva dai contributi delle organizzazioni intergovernative. Inoltre, il 23% del budget proviene dal settore privato, che da solo raccoglie oltre 1,5 miliardi di dollari, dimostrando la credibilità e l’efficacia dell’Unicef nelle migliaia di azioni realizzate in tutto il mondo per la tutela dei bambini e dei più vulnerabili.

Queste risorse vengono impiegate in attività di altissimo valore sociale, senza le quali il numero delle vittime nei conflitti in corso sarebbe ancora più drammatico. Oggi viviamo un periodo in cui si discute di delegittimare e ridimensionare le organizzazioni internazionali come l’Onu e le sue agenzie. Se questa tendenza dovesse affermarsi, l’Unicef perderebbe gran parte delle sue risorse, e nessuno potrebbe più sostituirne l’azione. È fondamentale ricordare che queste organizzazioni rappresentano una ricchezza per l’umanità, e non dobbiamo mai tornare a una visione basata esclusivamente sulle singole nazioni e sovranità. L’importanza dell’Unicef risiede nella sua capacità di intervenire tempestivamente nelle emergenze umanitarie, portando aiuti concreti e speranza alle comunità più colpite”.

* ItaliaOggi

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