Necessario un equilibrio tra progresso e cybersecurity
L’argomento al centro del forum organizzato da Cassa ragionieri ed esperti contabili
di Filippo Rossi
La sicurezza informatica è il tema affrontato nel corso del Cnpr forum “Competitività e tecnologia: il difficile equilibrio tra progresso e sicurezza” promosso dalla cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, che ha visto protagonisti Matteo Mauri (Pd), vicepresidente della Commissione Affari costituzionali, Andrea Volpi, deputato di Fratelli d’Italia in Commissione Lavoro, Emma Pavanelli, parlamentare del M5s Commissione Attività produttive a Montecitorio e Pino Bicchielli, vicecapogruppo di Noi Moderati alla Camera e componente della commissione Difesa.
Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Eleonora Linda Lecchi, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bergamo: “Sempre più spesso sentiamo parlare di cyber security e della necessità di dotare tutte le principali infrastrutture italiane di un’adeguata difesa dagli attacchi degli hacker. Il Pnrr offre la possibilità di attuare piani specifici che vadano proprio in questa direzione e l’auspicio è quello che la politica sappia trovare l’unità di fronte a quella che diventa ogni giorno di più una priorità per tutelare i cittadini, le imprese, i servizi essenziali per la comunità che non possono rimanere in balìa di azioni ricattatorie o dimostrative da parte di un nemico tanto invisibile quanto pericoloso”.
Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale Esperti contabili: “La sicurezza informatica non dipende solo dalla tecnologia perché sono coinvolti anche elementi umani, tecnici, giuridici e organizzativi. L’intelligence di Ibm security censisce il 90% di sicurezza come dipendenti da errore umano. Allora l’educazione e la conoscenza della sicurezza da parte di chi opera nell’informatica diviene essenziale. Ognuno di noi deve essere preparato a fronteggiare intrusioni indesiderate facendo crescere in modo diffuso la cultura della sicurezza. E’ anche una questione di competitività che deve essere combattuta sul piano dell’innovazione. Stiamo vivendo mutamenti velocissimi rispetto ai secoli passati che spesso ci disorientano. Dobbiamo ancora metabolizzare fino in fondo la globalizzazione e già siamo proiettati nella digitalizzazione spinta e ad avere a che fare con l’intelligenza artificiale. La scuola resta strumento fondamentale per gestire al meglio e preparare i giovani a queste nuove sfide”.
* ItaliaOggi