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L’educazione finanziaria come volano per la crescita

L’argomento al centro del webinar organizzato da Cassa ragionieri ed esperti contabili

di Davide Mattei

L’accesso delle donne all’educazione finanziaria è il tema discusso nel corso del Cnpr forum “Educazione finanziaria: una sfida sociale ed economica”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, che ha visto protagonisti Martina Semenzato (Noi Moderati), presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, Cristina Tajani, (Partito Democratico), vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e assicurativo, Rosaria Tassinari, deputata di Forza Italia in Commissione Cultura e Francesca Ghirra (Alleanza Verdi Sinistra), segretaria della Commissione Attività produttive a Montecitorio.

Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Pasqua Borracci, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bari: “Le donne sono una risorsa preziosa per la nostra comunità ma scontano ancora difficoltà a volte insostenibili nell’ottenere gli stessi diritti e le stesse opportunità degli uomini. Tutti i dati confermano un gap poco lusinghiero tra il nostro Paese e il resto d’Europa in termini di occupazione femminile e accesso agli strumenti di educazione finanziaria. Per non parlare del salary gap. Occorrono misure per ridurre queste differenze se vogliamo davvero tornare a essere competitivi con il resto del mondo”.

Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’istituto nazionale esperti contabili: “Quello che è necessario non è coniugare alla sacrosanta parità di genere anche l’educazione finanziaria, ma rendere consapevoli tutti gli italiani della complessità delle operazioni finanziarie e dare strumenti perché ne possano capire i rapporti, è necessario imporre maggiore chiarezza agli intermediari come le banche, le Poste, gli intermediari finanziari. Il cittadino non viene minimamente informato quando intraprende rapporti finanziari.

L’inserimento dell’educazione finanziaria all’interno dell’educazione civica mi lascia perplesso. Il programma già ampiamente mortificato dell’educazione civica si vedrebbe infilata anche un altro tipo di formazione niente affatto semplice. Poi pensiamo alle barriere tecnologiche con strumenti che da un lato favoriscono l’alleggerimento di costi e tempi per intermediari finanziari e cittadini. Ma il problema è che in tanti non sono sufficientemente alfabetizzati sul piano dell’informatica. Va pensato meglio questo rapporto tra cittadino e strumenti telematici”.

* ItaliaOggi

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