Crescita ancora stagnante

IL COMMENTO DI MARIO TURCO

«Il vero problema non risiede tanto nei livelli record di debito raggiunti, quanto nella mancata crescita economica. La politica dei tagli agli investimenti e allo stato sociale è la causa. Il recente Patto di stabilità, firmato supinamente da Giorgia Meloni, insieme alla guerra dei dazi lanciata da Trump, condanneranno l’Italia e l’Europa alla stagnazione, e, senza interventi strutturali e investimenti produttivi, alla recessione.

Serve opporsi al piano di riarmo europeo, perché un euro speso in armi è un euro sottratto ai bisogni dei cittadini, alla sanità, alle pensioni, alla scuola, all’università, alle imprese e al futuro dei giovani. Per questo occorre opporsi al partito delle armi, alle lobby e alla finanza speculativa che hanno trasformato il capitalismo in una dittatura della finanza sull’economia.

Serve difendere l’economia reale, l’economia al servizio dei bisogni dei cittadini e riscrivere le regole del capitalismo che il neoliberismo lo ha trasformato in una logica egoistica del capitale e del debito. E’ a rischio la democrazia economica, ovvero l’accesso al capitale e al lavoro dignitoso».

* ItaliaOggi

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