IL PENSIERO DI ANDREA TREMAGLIA
«È fondamentale comprendere che il debito italiano, fortunatamente, non è detenuto da potenze ostili – sebbene tali scenari non siano da escludere – ma è per la maggior parte nelle mani degli italiani, che continuano a dimostrare fiducia rispondendo positivamente alle recenti aste di titoli pubblici.
Tuttavia, ciò che conta davvero è capire come viene impiegato il debito: c’è una differenza sostanziale tra indebitarsi per finanziare una vacanza e farlo per sostenere investimenti produttivi, capaci di generare valore e ritorni economici nel medio-lungo periodo. È proprio su questa logica che si fondano le politiche che stiamo cercando di promuovere, incentivando crescita e sviluppo attraverso il sostegno all’economia reale.
Quanto al tema europeo, se l’idea è quella di creare un debito comune finalizzato a investimenti utili, strategici e non appesantiti da eccessiva burocrazia, allora il confronto è possibile. Ma troppo spesso il debito condiviso è stato concepito per pesare in modo sproporzionato su alcuni Stati membri. È per questo che il tema va affrontato con grande attenzione, visione strategica e responsabilità politica».
* ItaliaOggi