Intesa Consorzio Doc Venezie-Renisa per la cultura del vino a scuola

“E per promuovere legame scuola-lavoro nel settore vitivinicolo”
Milano, 16 apr. (askanews) – Si è tenuta ieri presso il Masaf a Roma, la conferenza stampa “Progetto Impresa-Giovani-Futuro” organizzata da Consorzio Doc Delle Venezie e dalla Rete Nazionale Istituti Agrari (Renisa). Un appuntamento voluto per presentare il protocollo d’intesa, siglato ufficialmente proprio a chiusura lavori, dal Consorzio e Renisa con l’obiettivo di valorizzare la cultura del vino promuovendone un consumo responsabile e moderato, favorire la conoscenza del Pinot Grigio Doc Delle Venezie tra gli studenti e supportare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro con un’attenzione particolare al settore vitivinicolo.
L’incontro, moderato da Nicola Prudente, ha visto la partecipazione del presidente del Consorzio, Albino Armani, della presidente di Renisa, Patrizia Marini, di Mario Caligiuri, coordinatore Laboratorio politiche educative Eurispes, di Nadia Frittella, segretaria generale di Wine in Moderation e di Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi. Ad aprire i lavori è stato Luca De Carlo, presidente della IX Commissione del Senato che ha affermato che “il protocollo è un’azione concreta che unisce tutela, promozione e coinvolgimento dei giovani”, sottolineando che “serve puntare su formazione, comunicazione e innovazione per affrontare le sfide del settore agroalimentare e contrastare le fake news che da anni si abbattono sul mondo agricolo”. Subito dopo hanno preso la parola il sottosegretario del Masaf, Patrizio La Pietra e Armani, che ha illustrato i dettagli dell’accordo. “Come Consorzio intendiamo porci come modello di responsabilità e innovazione, promuovendo il rinnovamento della filiera vitivinicola e il coinvolgimento nella stessa dei giovani, a partire dagli istituti agrari” ha detto il presidente, aggiungendo che “questa collaborazione avrà un importante impatto socio-economico, grazie alla formazione e all’inserimento delle nuove generazioni in ambito vitivinicolo e in particolare nella filiera del Pinot Grigio del Triveneto. Ci auguriamo che possa diventare un esempio replicabile in altre denominazioni, perché riteniamo fondamentale avvicinare i ragazzi ai dibattiti normativi e politici, partendo da una formazione adeguata del corpo docente. Da qui nasce la nostra proposta di partecipazione e di condivisione dei contenuti e delle novità legislative e tecnologiche con il mondo degli istituti agrari, tematiche che oggi sono spesso trascurate o non sufficientemente approfondite. L’obiettivo – ha concluso Albino Armani – è preparare le nuove generazioni a partecipare attivamente un domani ai tavoli decisionali che regolamentano il settore. Questioni come la riforma delle indicazioni geografiche approvata nel 2024, ad esempio, dovrebbero essere conosciute, divulgate e inserite nei programmi scolastici”.
Patrizia Marini si è impegnata a diffondere il protocollo sottoscritto con il Consorzio tra gli istituti della propria rete. “Lavoreremo per ideare e sviluppare progetti che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, con particolare attenzione ai tirocini formativi” ha precisato, spiegando che “l’obiettivo è rendere i giovani sempre più preparati e pronti ad inserirsi nel mondo professionale, grazie ad esperienze pratiche che rafforzino le competenze tecniche e favoriscano un avvicinamento al settore vitivinicolo”.
La conferenza si è conclusa con l’intervento di Riccardo Cotarella: “La presenza dei giovani è fondamentale per garantire innovazione e sostenibilità, assicurando che le tradizioni vinicole siano preservate e, al contempo, adattate alle sfide del mercato globale attuale. Ecco perché la formazione, anche attraverso progetti come quello siglato oggi, è un pilastro su cui dobbiamo puntare per una crescita sana della filiera vitivinicola italiana”. “Il problema di oggi non sono i dazi o le dinamiche internazionali: i problemi sono interni, prima di tutto culturali” ha evidenziato Cotarella, sottolineando che “esiste oggi un accanimento eccessivo nei confronti del vino, un prodotto che dovrebbe essere simbolo di convivialità e cultura, e che invece è spesso oggetto di campagne demonizzanti, che disinformano anziché educare al consumo moderato e consapevole”.

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