Risposte rapide per un mondo sempre più indebitato
L’argomento al centro del forum organizzato da Cassa ragionieri ed esperti contabili
di Filippo Rossi
La sostenibilità quale risposta all’indebitamento e il debito comune europeo sono i temi discussi nel corso del Cnpr Forum ‘Le sfide della sostenibilità economica in un mondo sempre più indebitato’, promosso dalla cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, che ha visto protagonisti Andrea Tremaglia, deputato di Fratelli d’Italia in Commissione Bilancio alla Camera, il senatore Mario Turco, vicepresidente nazionale del Movimento Cinque Stelle, Vito De Palma, parlamentare di Forza Italia in Commissione Finanze a Montecitorio e Arturo Scotto, esponente del Partito democratico in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.
Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato illustrato da Sabatino Broccolini, commercialista e revisore legale Odcec Teramo: “Ripensare l’economia in chiave sostenibile non è più solo un’opzione, ma una vera e propria priorità. Non lo impongono soltanto le linee guida del PNRR, ma anche il contesto globale, segnato da conflitti bellici e dall’impennata dei costi energetici, che conferma come questa sia ormai l’unica strada percorribile.
Per Paesi come l’Italia, il cui sistema economico è appesantito da un debito pubblico sempre più difficile da sostenere, ripensare i modelli produttivi puntando sull’innovazione e sulla sostenibilità può rappresentare un punto di svolta concreto. Di fronte all’annuncio dei nuovi dazi da parte del presidente Trump, l’Europa deve saper rispondere in modo coeso, compatto, sostenendo con misure incisive ed efficaci il proprio tessuto imprenditoriale e produttivo. Solo così sarà possibile affrontare le nuove sfide globali senza lasciare indietro la crescita economica e la competitività del nostro continente”.
Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Sarebbe interessante trasformare il debito dei singoli paesi in un debito dell’Unione europea proprio ora che si è aperta una guerra commerciale che ha la prospettiva di ridurre la crescita, comprimere il potere d’acquisto generando inflazione, con tutto quello che ne può conseguire. C’è un pezzo di mondo che ha aperto questo conflitto con l’UE la quale dovrebbe rispondere in modo unitario.
Ricordo che parliamo del terzo Paese del mondo dopo Usa e Cina. Un’Europa che funzioni e ragioni come un unico organismo potrebbe essere molto più forte. Il debito comune europeo non può che generare un miglioramento per tutti. L’economia è diventata sempre più finanziari e sempre meno reale. La prima sembra essere stimata sette/otto volte la seconda. Mentre le imprese produttive cercano risorse per gli investimenti, gli investitori cercano rendimenti. Bisogna fare qualcosa perché i mercati finanziari supportino l’economia reale”.
* ItaliaOggi