Beni confiscati, via il tetto

Illegittimo il limite ai compensi previsto per i coadiutori

La decisione del Tar Lazio sul ricorso di Sinageco contro la circolare dell’Anbsc

di Filippo Rossi

Il Tar del Lazio con sentenza 63085 del 28 marzo 2025 ha stoppato la circolare n. 3/22 DAC emanata dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata (ANBSC), che aveva introdotto criteri restrittivi per il riconoscimento dei compensi dei coadiutori, ispirandosi a previsioni della finanza pubblica.

Un provvedimento che andava a impattare sugli incarichi, prevalentemente affidati a commercialisti, avvocati, liberi professionisti, che vengono gestiti e remunerati dalla ANBSC dopo la confisca di secondo grado.

Una scelta, questa, fortemente contestata dal Sindacato nazionale amministratori giudiziari e coadiutori (Sinageco) per l’imposizione di limiti non previsti da norme primarie, e per l’estensione retroattiva delle nuove regole anche a incarichi regolati da precedenti disciplinari, che non contemplavano né il tetto dei 240.000 euro né l’accettazione del codice di comportamento dei dipendenti pubblici.

Il sindacato ha dunque impugnato la circolare, ottenendone l’annullamento. Il Tribunale amministrativo ha dichiarato illegittima la circolare, sia per l’introduzione di un tetto ai compensi privo di fondamento normativo, sia per l’applicazione retroattiva delle disposizioni.

La sentenza afferma con chiarezza che il diritto degli Amministratori Giudiziari e dei Coadiutori a percepire compensi certi e proporzionati non può essere limitato da atti amministrativi che violano la gerarchia delle fonti. È stato dunque riaffermato il principio del legittimo affidamento su norme vigenti al momento del conferimento dell’incarico, senza possibilità di interventi peggiorativi successivi.

Se ne è discusso nel corso del forum speciale “La gestione dei beni confiscati e il ruolo degli amministratori giudiziari e dei coadiutori tra semplificazioni ed equo compenso” promosso dal Sindacato nazionale amministratori giudiziari e coadiutori, che ha visto protagonisti Alessandro Colucci, segretario di Presidenza della Camera dei Deputati, Giovanni Mottura, presidente Sinageco, Efrem Romagnoli, vicepresidente Sinageco e Marco Cuchel, presidente Associazione Nazionale Commercialisti.

“Non si chiede un innalzamento indiscriminato dei compensi, ma il rispetto di una giusta remunerazione proporzionata all’attività svolta, che comporta impegni quotidiani, gestione di personale specializzato, e spesso la responsabilità di aziende complesse” – hanno sottolineato gli esponenti sindacali.

* ItaliaOggi

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