Una grande opportunità, ma attenzione massima alla sicurezza

L’irruzione dell’intelligenza artificiale nel mondo delle professioni e della politica ha iniziato a modificare profondamente alcuni assetti relativi ai modelli organizzativi delle attività e alla distribuzione dei carichi di lavoro. Creando, da un lato, nuove opportunità e dall’altro una ottimizzazione della gestione dei processi e del tempo lavorativo.

Tuttavia, alcune preoccupazioni sono emerse, nel corso del Cnpr Forum speciale, condotto da Anna Maria Belforte da parte di Marco Natali, presidente nazionale di Confprofessioni: “L’IA apprende e conserva enormi quantità di dati, per questo motivo, è fondamentale che la politica ne garantisca la massima sicurezza. I dati contabili dei nostri clienti e le informazioni frutto di attività professionali e intellettuali rischiano altrimenti di essere riutilizzati da soggetti terzi: un pericolo da evitare assolutamente.

Marco Natali

Come accadde con l’avvento dei computer, l’IA è uno strumento che può potenziare il nostro lavoro, ma richiede di essere gestito correttamente. Chi saprà ‘padroneggiarne il linguaggio’ e comprenderne le direzioni, potrà trarne vantaggio. Tuttavia, dipende anche dalle misure di protezione dei dati e dal loro uso responsabile. Non condivido chi teme l’estinzione delle professioni: il rapporto con il cliente si fonda sulla fiducia personale. Noi non siamo solo tecnici, ma consulenti capaci di accompagnare le imprese con esperienza e sensibilità, qualità che nessuna IA potrà mai replicare completamente”.

Sul rapporto tra politica e professioni alla luce dell’ingresso dell’IA si è soffermato anche Luigi Pagliuca, numero uno della Cnpr: “La politica non può da sola risolvere queste trasformazioni epocali, ma ha il compito di creare il contesto ideale in cui emergano le soluzioni migliori. Sarà compito di professionisti e imprenditori riconoscere rapidamente la portata di questo cambiamento, altrimenti rischiamo di esserne travolti. L’IA potrà rappresentare un pericolo solo per chi non saprà impiegarla efficacemente, aggiornandosi costantemente”.

Luigi Pagliuca

Per Marcella Caradonna, presidente dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano: “Gestire questa fase di transizione è complesso, perché siamo ancora in un costante work in progress e non è sempre chiaro quale direzione stiamo prendendo. Anche il legislatore, comprensibilmente, fa fatica a seguire questi rapidi sviluppi. Di certo, l’ingresso dell’intelligenza artificiale sta trasformando i modelli organizzativi della nostra società, e spetta alla politica riflettere su come impiegare al meglio questi strumenti per massimizzare la loro efficienza”.

Marcella Caradonna

Le conclusioni sono state affidate a Enrico Terzani, presidente Odcec Firenze: “L’IA potrà sostituire alcune attività ripetitive e di supporto svolte dal commercialista, ma non potrà mai rimpiazzarne completamente il ruolo di consulente. Al massimo potrà offrirgli un prezioso supporto, perciò la nostra professione deve orientarsi con sempre maggiore decisione verso servizi di consulenza ad alto valore aggiunto”.

Enrico Terzani

* ItaliaOggi

Reviews

Related Articles