Rimane ancora troppo netto il divario tra Nord e Sud
L’argomento al centro del Forum organizzato da Cassa ragionieri ed esperti contabili
di Filippo Rossi
La riduzione delle diseguaglianze in Italia è il tema discusso nel corso del Cnpr forum “Italia a più velocità: la mappa delle nuove diseguaglianze”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, che ha visto protagonisti Andrea Mascaretti (Fratelli d’Italia), vicepresidente della Commissione Parlamentare sul Federalismo Fiscale; Ylenia Zambito (Partito Democratico), segretario della Commissione Affari sociali e lavoro a Palazzo Madama; Alessandro Cattaneo, parlamentare di Forza Italia in Commissione Trasporti alla Camera; Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra in Commissione Bilancio a Montecitorio.
Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Pasqua Borracci, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bari: “Ridurre le differenze deve essere la priorità di governo e parlamento.
Occorre mettere in campo un’azione forte con misure incisive che consentano di arginare il gap occupazionale, salariale, di opportunità, che ancora affligge il nostro Paese. Se vogliamo davvero tornare ad essere competitivi in Europa bisogna spingere con decisione sui primi timidi segnali di ripresa che vengono dal Mezzogiorno ma che ancora non bastano a rilanciare la nostra economia”.
Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Le leve che la politica deve attivare sono diverse ma di fronte a differenze territoriali enormi come quelle che esistono in Italia, che se misurate con i numeri danno risultati impressionanti se pensiamo al reddito pro capite o al tasso di disoccupazione, è evidente quanto sia inutile insistere su questioni regionalistiche o localistiche.
Le attività di perequazione e redistribuzione devono essere fori e vivaci. Senza questo continueremo ad avere due Italie: una che traina e l’altra che resta al palo. Nel 1950 il governo De Gasperi istituì la Cassa per il Mezzogiorno per ridurre il divario Nord Sud.
La Cassa fino al 1991 ha investito 82mila mld di lire nelle regioni meridionali. Senza parlare di sprechi e abusi il divario è stato solo parzialmente ridotto. Ma c’è l’esempio del 1991 della Germania riunificata, che aveva un forte divario tra Est e Ovest, che pure si è ridotto parzialmente.
Gli interventi straordinari di pubblico interesse sono necessari molto di più e con una efficienza maggiore. Abbiamo perso troppo tempo e ancora oggi una parte dell’Italia marcia con difficoltà. Non possiamo continuare in questo modo con migliaia di cittadini costretti a lasciare la propria regione per trovare occupazione o soddisfazione professionale altrove”.
* Italiaoggi