La giustizia non cambia passo

Tra civile e penale, in Italia pendono milioni di giudizi

L’argomento al centro del forum organizzato da Cassa ragionieri ed esperti contabili

di Davide Mattei

Come affrontare e risolvere le principali criticità del sistema giudiziario italiano affinché possa garantire tempi più rapidi nei procedimenti, senza sacrificare il diritto alla difesa e la qualità delle decisioni, e se esiste un rimedio per l’esplosione della situazione carceraria è il tema del Cnpr forum speciale”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, dedicato a “Italia 2035, giustizia più veloce ed efficiente”, nell’ambito dell’evento organizzato da ‘Forbes Italia’ e introdotto dal direttore Alessandro Rossi, che si è svolto nella sala Trilussa della Cassa di previdenza dei Geometri, che ha rieletto al vertice dell’ente Diego Buono.

Il focus ha visto protagonisti: Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia; Tommaso Miele, presidente aggiunto della Corte dei conti; Fulvio Baldi, sostituto procuratore presso la Corte di Cassazione e Franco Massi, segretario generale della Corte dei conti.

Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato illustrato da Eleonora Linda Lecchi, commercialista e revisore legale Odcec di Bergamo: “La Riforma della giustizia in Italia non è uno strumento definitivamente risolutivo. La svolta si avrebbe con la riduzione dei carichi di processi e la revisione sotto certi aspetti della giustizia penale. Chi incappa incolpevolmente in essa, si ritrova sottoposto a un processo preventivo mediatico che è già di per sé una condanna”.

Il Forum è stato introdotto da Alfonso Celotto, ordinario di Diritto costituzionale dell’Università Roma Tre: “Le criticità della giustizia italiana riguardano aspetti organizzativi interni, come la separazione delle carriere, oggetto di una proposta di riforma costituzionale, e problemi di efficienza. I cittadini chiedono sentenze rapide, giuste e rispettose del diritto di difesa. Occorre ridurre il contenzioso e il numero delle cause. In Italia si emettono milioni di sentenze ogni anno. Servono strumenti alternativi e tempi certi”.

Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale Esperti contabili: “È necessario ridurre i tempi dei procedimenti e puntare sull’efficienza. In Italia pendono milioni di giudizi, civili e penali. Il Tribunale di Roma conta circa 150 mila cause civili; Napoli, Catania, Bari, Milano e Santa Maria Capua Vetere, ne registrano tra 50 e 100 mila. Serve un cambio culturale, strumenti alternativi e tempi certi, per ridurre le controversie prive di reale rilevanza”.

* ItaliaOggi

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