L’OPINIONE DI TOMMASO MIELE
Le principali criticità del sistema giudiziario italiano sono evidenti a tutti. Non si può certo affermare che la giustizia in Italia funzioni in modo soddisfacente. I tempi lunghissimi dei procedimenti sono già di per sé una forma di pena, con gravi ripercussioni personali, sociali e professionali.
A ciò si aggiunge, spesso, un processo mediatico che si avvia ancor prima di quello giudiziario e che, soprattutto per i cosiddetti ‘colletti bianchi’, può rappresentare una condanna anticipata, con conseguenze profonde sulle relazioni sociali e familiari.
Tutti devono essere uguali davanti alla legge, e una volta accertate le responsabilità, è giusto essere rigorosi. Tuttavia, il principio di non colpevolezza deve restare un caposaldo, principio che troppo spesso viene calpestato da una narrazione mediatica che distrugge la reputazione di una persona già a partire dall’avviso di garanzia.
I tempi della giustizia sono una criticità strutturale, ma ciò che serve è anche una profonda rivoluzione culturale, capace di restituire umanità alla giustizia.
* ItaliaOggi