IL COMMENTO DI FRANCESCO VOLPE
“Le centrali elettriche a fusione non esistono ancora, ma la fusione avviene già e produce più energia in uscita dai dispositivi sperimentali che in entrata.
Bisogna risolvere alcuni problemi di efficienza ma le centrali elettriche a fusione stanno arrivando e stanno arrivando applicazioni non elettriche, per esempio nella produzione di neutroni che producono isotopi per la radio-farmaceutica oppure il calore industriale per decarbonizzare la produzione di acciaio e cemento.
Anche i viaggi spaziali del futuro avverranno con la fusione, così come applicazioni non fusionistiche, non energetiche con risvolti nel medicale e nello stoccaggio di energia. È un campo molto eccitante e siamo veramente vicini alla commercializzazione.
Per realizzare la fusione in tempi rapidi e a costi competitivi ci sono due manopole principali su cui dobbiamo agire come sistema Italia: è un campo di sviluppo che richiede molti capitali e richiede talenti.
Gli attori che possono realizzare ciò sono molteplici e devono lavorare in sinergia. L’Italia può e deve, perché ha bisogno di tanta energia continua e decarbonizzata. E allora facciamola, la fusione!”.
* ItaliaOggi