Italia al lavoro per il 2035

Energia, ambiente e infrastrutture le sfide del futuro

L’argomento al centro del Forum organizzato da Cassa ragionieri ed esperti contabili

di Filippo Rossi

Il futuro energetico del Paese tra innovazione tecnologica e bisogno di autonomia è il tema affrontato  nel corso del Cnpr forum speciale, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, dedicato a “Italia 2035,  Energia, Ambiente e Infrastrutture” nell’ambito dell’evento organizzato da ‘Forbes Italia’ e introdotto dal direttore Alessandro Rossi, che si è svolto nella sala Trilussa della Cassa di previdenza dei Geometri, che ha rieletto al vertice dell’ente Diego Buono.

Tra i protagonisti del dibattito Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Massimiliano Atelli, presidente della Commissione ministeriale Pnrr del Mase, Marco Carrai, presidente Jsw Steel Piombino e Francesco Volpe, fisico e fondatore di Renaissance Fusion.

Nel corso del dibattito, condotto da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Sabatino Broccolini, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Teramo: “La transizione è un tema attuale eppure alla luce delle ultime posizioni di alcuni paesi vive una fase di blocco. Occorre chiedersi se gli strumenti europei attualmente disponibili siano sufficienti a consolidare questo cambiamento o servono misure aggiuntive. È necessario favorire una maggiore collaborazione tra Stato, Regioni ed Enti locali per accelerare i processi autorizzativi senza compromettere la tutela ambientale e paesaggistica”.

Sulle opportunità offerte dalla transizione energetica si è soffermato Ciro Mongillo, fondatore e ad di Eos Im: “Non bisogna circoscriverla come un tema puramente ambientale. Sarebbe un errore gravissimo. È qualcosa di molto più grande, che riguarda tutti e ci coinvolge tutti”.

Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: ”Il piano nazionale Energia e Clima che prevede la riduzione delle energie derivanti da fossili a un terzo e l’aumento contestuale delle energie derivanti da fonti rinnovabili a due terzi. È sicuramente un programma importante. Bisogna però ricordarsi che un Paese a noi vicino e anche abbastanza simile che è la Spagna è arrivato all’80% del cosiddetto carbon free partendo dal 51% del 2023 facendo pochi piani ma molti fatti. Sul garantire la sicurezza lungo le rotte del gas bisogna ricordare che l’Italia ha triplicato le importazioni di gas naturale dagli Stati Uniti rispetto a quelle del 2021, ha incrementato del 20% quelle dalla Norvegia e ha ridotto dal 40% del totale solo all’11% quello che viene dalla Russia”.

* ItaliaOggi

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