Per associazione serve inoltre riorganizzare sistema Denominazioni
Milano, 3 lug. (askanews) – I correttivi da mettere in campo con urgenza afferiscono a tutta la sfera della gestione domanda-offerta della filiera, a partire dall’abbassamento delle rese delle uve per ettaro, anche con la fine delle deroghe per i vini generici, l’allineamento delle rese dei Disciplinari con quelle reali sulla media degli ultimi 5 anni, con una contestuale revisione del meccanismo che consente gli esuberi per le Dop (riduzione o eliminazione del 20%), la revisione dei meccanismi di riclassificazione, l’aggiornamento delle tempistiche di adozione degli strumenti di gestione delle produzioni, lo stop alle nuove autorizzazioni all’impianto per un anno. È quanto chiede, in sintesi, Unione italiana vini (Uiv) che oggi tiene a Roma la sua assemblea generale.
Per Uiv è anche necessario riorganizzare il sistema delle Denominazioni: le prime 20 rappresentano l’80% del volume del vino italiano, significa che un numero sproporzionato di vini a Doc/Igt (sono 529 quelle riconosciute) esiste solo sulla carta. “Occorre risolvere l’anomalia mediante un sistema di accorpamento e riorganizzazione territoriale per singola regione” ha affermato il segretario generale Paolo Castelletti, spiegando che “è un processo che dovrebbe certamente essere sviluppato dai singoli territori, ma che a nostro avviso potrebbe essere incoraggiato e coordinato a livello nazionale dal Comitato nazionale vini le cui competenze, fissate per legge, andrebbero attualizzate nel Testo Unico”.
