In ritardo sugli obiettivi

LA CRITICA DI FRANCESCO MARI

I dati sulla transizione energetica sono incoraggianti, perché mostrano una crescita costante, ma con ogni probabilità non riusciremo a raggiungere pienamente gli obiettivi fissati. L’uscita degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi è una pessima notizia, che rende ancora più complesso il percorso verso i traguardi climatici.

L’auspicio è che l’Europa mantenga la rotta, ma l’impressione è che il governo italiano non stia facendo abbastanza per contribuire in modo deciso a questo processo. Stiamo procedendo nella direzione sbagliata e serve l’impegno di tutti: il mancato raggiungimento degli obiettivi mette a rischio il futuro del Pianeta.

Sulla transizione ecologica si è costruita una narrazione distorta: si è voluto far credere che l’abbandono dei combustibili fossili e la spinta verso l’elettrico avrebbero pesato solo su famiglie e piccole imprese, ma non è così.

In realtà, l’Italia rischia di perdere questa sfida strategica. Basti pensare alla situazione dell’industria automotive: se non cambiamo rotta, la mia previsione è che entro tre anni saremo completamente fuori mercato.

* ItaliaOggi

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