L’annuncio di Gualtieri: Atac risanata, si chiude il concordato fallimentare

ROMA – “Si chiude il concordato di Atac da 1,3 miliardi di debito. È con grande soddisfazione che oggi noi abbiamo chiuso la vicenda. Un passaggio fondamentale per il rilancio dell’azienda. Atac è stata risanata e salvata, ora riacquisisce capacità di finanziamento e di investimento, anche senza accantonamento, e può tornare sul mercato”. È quanto ha annunciato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in una conferenza stampa in Campidoglio.
L’assessore capitolino ai Trasporti, Eugenio Patanè, presente alla conferenza, ha ricordato come “la nuova amministrazione si è trovata un fardello di 117 milioni da trovare in un anno per rispettare i tempi e chiudere tutto. Ci siamo riusciti e oggi Atac può depositare il secondo riparto di pagamento a saldo dei creditori entro il termine stabilito”. Tra le voci che hanno consentito il reperimento dell’ultima tranche da 117 milioni ci sono il riconoscimento di crediti da parte del Comune ad Atac, il mancato riconoscimento di 14,8 milioni a Roma tpl e la cessione di alcuni immobili.

ECCO COME È STATO ESTINTO IL DEBITO

Si tratta di un risultato importante per l’azienda e per tutta la città ottenuto grazie all’impegno della Giunta, dei Dipartimenti interessati e dell’Assemblea Capitolina attraverso un lavoro congiunto che ha permesso in poco più di un anno di recuperare quasi 180 milioni per permettere ad Atac di estinguere i debiti con i creditori chirografari, con un fabbisogno residuo, al 30 novembre 2022, di 117 milioni di euro.

Si è lavorato su quattro voci di finanziamento: l’incasso dei crediti residui per 24 milioni verso Roma Capitale – fermi da lunghissimo tempo e che attraverso il lavoro degli uffici sono stati sbloccati e pagati – 23 milioni dalla vendita di immobili strategici al piano depositi e alle politiche della mobilità e recuperato quasi 15 milioni dalla chiusura, dopo 13 anni, della transazione tra Roma Capitale e la Società Roma Tpl.

GUALTIERI: UN RISULTATO STORICO

Secondo il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Stiamo parlando della chiusura di una procedura che incombeva su Atac dal 2017, partita con 1,3 miliardi di debito e con la nuova amministrazione che si è trovata un fardello di 180 milioni da trovare in un anno. Adesso Atac riacquisisce capacità finanziaria e di investimento, può tornare a bandire gare, può impegnarsi su nuove frontiere di sviluppo e di business, in particolare in ambito tecnologico che è per noi fondamentale nel quadro della Mobility as a Service, e può prevedere nuovi investimenti senza necessità di accantonamenti. Aver portato a termine un’attività di questa portata nell’arco di un anno è un risultato storico”.

PATANÈ: AZIENDA TORNA A FARE INVESTIMENTI

“La positiva conclusione del concordato – ha spiegato l’Assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè – è una straordinaria notizia perché rappresenta il presupposto fondamentale per gli obiettivi che la Giunta ha posto al centro del proprio progetto politico di miglioramento della mobilità pubblica e collettiva a scapito del trasporto privato. Chiudere positivamente il concordato è estremamente importante anche perché nell’orizzonte temporale di quattro anni che sarà posto alla base del nuovo contratto di servizio, Atac sarà chiamata a completare il processo di risanamento economico-finanziario e a migliorare in modo progressivo e costante le proprie performance quantitative e qualitative di servizio. Con la chiusura del concordato, dal primo gennaio 2023 l’azienda potrà tornare finalmente a fare grandi investimenti”.

ZORZAN (ATAC): ORA GARA DA 500 MILIONI PER I TRAM

“Esprimiamo vivo compiacimento per la conclusione positiva e anticipata del piano concordatario – ha commentato il Direttore Generale di Atac, Alberto Zorzan – e ora potranno riprendere investimenti e altre attività a partire dalla possibilità di lanciare una gara da mezzo miliardo per i tram, la più importante in Europa. Le vetture arriveranno entro il Giubileo. Inoltre, rinnoveremo anche il deposito di Porta Maggiore oltre ad attrezzare il nuovo nell’ex Centro Carni”.

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