A Firenze la ‘lotta’ agli Airbnb passa anche dal numero dei bagni concessi

FIRENZE – Il permesso a costruire nuovi bagni come una delle armi per disinnescare il proliferare della locazione turistica breve. Firenze ci prova. O meglio, in attesa della cosiddetta ‘norma Airbnb’ dal governo e di quelle limitazioni che chiedono da anni le città d’arte, il Comune inserisce una serie di paletti in un terreno in cui può ‘legiferare’: l’urbanistica. Così, nel giorno in cui il sindaco Dario Nardella e l’assessore all’Urbanistica, Cecilia Del Re, illustrano le linee guida del nuovo piano operativo, spunta la norma sui bagni.

Un passaggio per nulla banale su questa vicenda così dibattuta, perché una volta entrato in vigore il piano, in tutta Firenze si potrà costruire un nuovo bagno ogni 30 metri quadrati di abitazione. In pratica, spiegano Nardella e Del re, così non sarà più possibile realizzare un bagno privato in ogni stanza (ovvero lo schema tipico della locazione), ma uno ogni due, visti i metraggi medi delle camere in città (14-16).

ALLOGGIO MINIMO DA 50 METRI QUADRI E SU FRAZIONAMENTI SCATTA COEFFICIENTE 50-55-60

Oltre a questo Palazzo Vecchio piazza altri due ostacoli sulla via dei futuri Airbnb. Innanzi tutto, conferma il metraggio minimo di un alloggio in centro storico, che non può essere inferiore ai 50 metri quadrati. Inoltre, nella zona A, cioè nella cerchia ottocentesco-novecentesca che abbraccia i viali, applicherà il coefficiente 50-55-60 formulato dall’università. L’Ateneo, in pratica, ha mappato la città inserendo i coefficienti medi di frazionamento (la superficie edilizia media a 50-55-60 metri) a seconda della nuova classificazione del patrimonio edilizio per limitare il numero di frazionamenti. Ad esempio: un appartamento da 150 metri quadrati a ridosso del centro non potrà essere frazionato in tre alloggi, ma, se scattano i 60 metri come superficie media, in due (fatti con la nuova regola sui bagni).

LEGGI ANCHE Firenze, Nardella incalza Draghi sul turismo: “Si faccia una legge su Airbnb”

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