Arma a doppio taglio per gli studi di settore

La possibilità di registrare in annotazione separata nel corso del 2018 le fatture di acquisto datate e ricevute nel 2017, con detrazione direttamente in dichiarazione Iva, rischia, per i contribuenti in contabilità semplificata che hanno optato per il regime della registrazione, di falsare il risultato finale degli studi di settore. E questo uno degli effetti collaterali che si produce ai fini dei redditi in conseguenza della possibilità di detrarre l’imposta direttamente in dichiarazione Iva, a seguito dell’interpretazione fornita dalla circolare i/F/2o18 dell’agenzia delle Entrate in tema di nuove regole di detrazione dell’imposta previste dal Dl 50/2017. Tale modalità di registrazione, attraverso il differimento al periodo d’imposta 2018 della deduzione del costo legato a fatture dei 201g, comporta di fatto un miglioramento dell’esito degli studi di settore nel periodo d’imposta 2017 a scapito degli strumenti di analisi che verranno (Isa, indicatori di affidabilità fiscale) nell’annualità 2018 alterando così il delicato equilibrio dei “ricarichi” su cui lavora il software Gerico per le proprie analisi Si tratta di un problema generalizzato che interessa ogni tipologia di costo e quindi tutte le categorie di spesa raggruppate all’interno dei righi contabili degli studi di settore (ad esempio materie prime, prestazioni di terzi, consulenze ecc.) Particolari problematiche in questo senso potrebbero nascere da tutti quegli indicatori (di coerenza e normalità economica) legati ai valori di magazzino (rimanenze iniziali e finali) che risentono della non corretta determinazione del costo nel singolo esercizio di competenza, con conseguenze negative peri contribuenti fin dal periodo d’imposta 2017. E, infatti, fondato il pericolo di anomalie sugli indicatori di magazzino, già nell’annualità 2017, legate a una possibile rilevazione da parte di Gerico di una sovrastima del magazzino finale che, per definizione, potrebbe inglobare anche costi non affluiti in contabilità nel 2017, in quanto rinviati al 2018. Pertanto, al fine di risolvere tale contrasto sarà necessario introdurre, a nostro modo di vedere, degli appositi correttivi in grado di riposizionare i ricarichi all’interno del sistema previsto dal software Gerico fra le annualità interessate (quella di registrazione e deduzione del costo, 2018) e quella di riferimento (competenza, 2017). In pratica l’analisi di congruità e di coerenza dovrebbe essere effettuata su un periodo più lungo rispetto alla singola annualità Del resto, ad oggi, la Sose sta già elaborando per i contribuenti in regime di contabilità semplificata – un coefficiente correttivo complessivo denominato di «cassa» – proprio al fine di correggere per i contribuenti in contabilità semplificata la determinazione del risultato finale di Gerico per attenuare l’effetto finanziario sull’esito degli studi di settore. A completare il tutto si aggiunge che, nei dati extracontabili sulla base di quanto annunciato, nel provvedimento di approvazione (protocollo 25090/2o18) dei modelli degli studi di settore 2018; dovrà essere fornito anche il dato delle rimanenze finali. Questo al fine di non perdere le informazioni necessarie alla ricostruzione dei ricarichi in quanto, tale dato, non è più ricavabile direttamente dalla contabilità alla luce delle nuove regole in vigore dal i gennaio 2017 previste dall’articolo 66 del Testo unico delle imposte sui redditi.

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