La trasformazione digitale che porta l’iscritto al centro

Quando la trasformazione digitale viene abilitata dall’evoluzione radicale della piattaforma applicativa a supporto del core business. Questa l’esperienza raccontata da Francesco Guerrisi, Cio della Cassa Nazionale di Previdenza dei Ragionieri e degli Esperti Contabili. Una trasformazione che ha coinvolto i microservizi, le metodologie Agile e Dev/Ops, così come il cloud e che guarda a blockchain e intelligenza artificiale. Obbiettivo: dare centralità all’iscritto.Quali sono i principali cambiamenti, rispetto alla situazione IT precedente, che vengono abilitati dal progetto SIRE/SGI?
L’attuale software di gestione del nostro core business è rilasciato in licenza d’uso ed è nato oltre 15 anni fa per poi essere costantemente modificato dal fornitore nel corso degli anni a seguito delle numerose norme e necessità di business. La Cassa ragionieri ha considerato questi fattori come critici sia per i costi di manutenzione sia per l’evoluzione dei servizi offerti ai propri iscritti. Il progetto SIRE/SGI si evolve in un processo di cambiamento tecnologico della Cnpr iniziato già qualche anno fa tramite la nascita della nuova rivista online, la centralizzazione degli accessi e la completa reingegnerizzazione del portale web. Tutte queste attività, oltre a essere propedeutiche all’avvio del progetto, sono state pensate per rendere l’Associazione di nuovo ‘proprietaria’ di determinate informazioni e servizi di importanza strategica. Anche il progetto SIRE/SGI sarà completamente di ‘proprietà’ del nostro ente previdenziale e tutti gli item di progetto, dalla documentazione fino al singolo codice sviluppato dalle squadre poste a disposizione dalla RTI/SGI, saranno centralizzati sui sistemi dell’Associazione in tempo reale. La nuova architettura si baserà su una logica a ‘microservizi’ e sarà strutturata su oltre 13 strati tecnologici ciascuno dei quali accuratamente selezionato dopo attente analisi tecniche e di mercato. Questa nuova architettura porterà alla nascita di una vera e propria ‘piattaforma’ di servizi che saranno documentati, catalogati, monitorati e integrati per garantire la massima efficienza.
Altro cambiamento storico per il nostro istituto previdenziale è l’introduzione di un metodo di lavoro che combina una gestione di progetto e sviluppo di tipo ‘Agile’, integrato alla metodologia DevOps che permetterà di seguire l’intera filiera dello sviluppo in maniera efficiente; per esempio sarà possibile risalire da una porzione di codice sorgente – e relativo ambiente in cui si trova: esercizio, collaudo o sviluppo – fino all’analisi di business che lo ha generato, ma anche verificare ‘come’, ‘cosa’ e ‘in che tempi’ è stata tradotta in software una necessità di business.

Come state gestendo il change management in generale, e in particolare nell’area applicativa per quanto riguarda il passaggio dalla metodologia ‘waterfall’ ad ‘Agile’?
Le due maggiori criticità evidenziate nel business case presentato al Cda e che sono costantemente sotto controllo sono proprio di due tipi: la prima di natura prettamente tecnica relativa alla migrazione tra due sistemi ‘attivi’ e la seconda di natura più soft relativa al cambiamento culturale interno. Come già anticipato abbiamo introdotto una metodologia di progetto e di sviluppo orientato all’Agile/DevOps che ovviamente è l’esatto opposto all’approccio di tipo waterfall. Questo tipo di cambiamento è sicuramente più agevole per il personale tecnico mentre per il personale amministrativo interno porta a un rapporto diverso con il ‘mondo IT’. Gli utenti interni erano abituati ad affrontare l’intera analisi di una procedura informatica per poi vedere i risultati dopo mesi e trovarsi alcune volte in ritardo con la normativa. Posso confermare che già dalle prime attività di analisi e sviluppo nel progetto SIRE/SGI si è creato un forte interesse da parte degli utenti amministrativi perché per la prima volta si sono trovati a fare riunioni di breve durata e al rilascio di nuove funzionalità in meno di un mese; il gruppo tecnico aveva ritenuto infatti opportuno programmare ‘sprint di rilascio’ di due settimane. Stiamo comunque lavorando costantemente con la formazione interna per facilitare gli utenti interni a questo nuovo modo di lavorare anche con il supporto di professionisti esterni.

In quali altri ambiti state implementando o pensate di implementare la trasformazione digitale?
Cnpr ha posto come obiettivo la centralità dell’iscritto e questo genera una serie di attività orientate proprio alla trasformazione digitale di tutti i processi aziendali in cui tutti gli attori saranno coinvolti in un ambiente fortemente integrato. La configurazione di questa nuova piattaforma permetterà proprio di utilizzare e integrare qualsiasi servizio interno o esterno utile al raggiungimento di questo obiettivo. Sono di sicuro interesse le integrazioni verso l’intelligenza artificiale e la blockchain perché da una parte sarà possibile automatizzare ‘parte’ di processi ‘ripetitivi o banali’ e dall’altra sarà possibile utilizzare tecnologie in grado di garantire il massimo livello di sicurezza delle informazioni.

Nella vostra strategia di cambiamento rientra anche il cloud?
Il cloud viene utilizzato da tempo dalla Cassa ragionieri per alcuni servizi, per esempio l’Archiviazione Ottica sostitutiva a norma di legge, la spedizione e la ricezione delle PEC oppure l’applicazione delle firme digitali su ogni documento in entrata e in uscita dal protocollo centrale. Abbiamo anche intere aree funzionali erogate in SaaS come il nostro Albo Fornitori sul quale gestiamo i processi digitali dedicati alle gare di appalto. Il progetto SIRE/SGI, per sua natura, punterà proprio al riutilizzo di tali servizi al fine di ottimizzare gli investimenti e ridurre al minimo l’impatto tecnologico.
Per le altre tipologie di cloud, IaaS e PaaS, l’Associazione Cnpr è dotata di una buona, se non ottima, infrastruttura tecnologica interna che permette un livello adeguato di capacità di calcolo, scalabilità e sicurezza. Questo ovviamente porta a un orientamento della scelta di erogazione dei servizi interni all’infrastruttura dell’ente previdenziale anche se nel corso dei progetti saranno comunque valutati costi/benefici tra una erogazione interna rispetto al cloud.

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