Sciopero dei benzinai, i distributori che resteranno aperti a Bologna

Parte lo sciopero dei benzinai che resteranno chiusi dalle ore 19 di martedì 24 gennaio alle 19 di giovedì 26 gennaio. Per 48 ore gli automobilisti dovranno rinunciare al rifornimento carburante, salvo poche eccezioni.

LEGGI ANCHE: Parte lo sciopero di 48 ore dei benzinai, l’elenco dei distributori aperti a Roma

Il Comune di Bologna "ha individuato gli impianti di distribuzione che rimarranno aperti in occasione dello sciopero programmato da oggi alle 19 fino al 27 gennaio". Infatti, ricorda Palazzo D’Accursio, "nel rispetto delle previsioni della Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, è previsto che dovranno essere mantenute in servizio ‘un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al 50% degli esercizi aperti nei giorni festivi secondo turni programmati’". Nel dettaglio, le stazioni di servizio individuate "sono quelle delle vie Don Sturzo 41; Ferrarese 166/10; Marco Polo 87; Zanardi 90; Corticella 207/18; San Donato (angolo via Pirandello); Massarenti 221; Toscana 31/33; Triumvirato 87/a; Cavina 9 e Marco Emilio Lepido 206 (indicato dall’associazione di categoria)".

FAIB DI CONFESERCENTI BOLOGNA ADERISCE ALLA SERRATA

Il sindacato Faib (Federazione autonoma italiana benzinai) di Confesercenti Bologna e titolare di una pompa di benzina nella valle del Lavino, a Badia di Monte San Pietro, annuncia l’adesione del suo distributore e di tutti quelli della provincia di Bologna allo sciopero che scatterà stasera alle 19 in tutta Italia e che, nella Città metropolitana di Bologna, proseguirà domani e giovedì. "Lo Stato non ci aiuta – afferma Loriana Lenzi, referente del sindacato – . Anzi, ci impone degli obblighi ancora più onerosi, come quella del ‘Cartello europeo’, dell’esposizione obbligatoria del prezzo medio giornaliero dei carburanti". Motivando l’adesione allo sciopero, Lenzi spiega che "ogni giorno ci alziamo presto per dare un servizio completo ai clienti, e per tutta risposta il Governo ci toglie lo sconto sulle accise e introduce l’esposizione del cartello del prezzo medio dei carburanti". Un "ulteriore adempimento per i benzinai", categoria che, prosegue Lenzi, "viene chiamata a pagare per tutti in questa presunta lotta alla speculazione". Secondo la referente Faib, però, "non sono i gestori delle pompe di benzina a speculare" visto che "con un contratto e in modo irrevocabile sono vincolati ad un prezzo imposto dai fornitori, senza alcuna possibilità di manovrarlo o ritoccarlo". L’accusa di essere degli speculatori, insomma, "è ingiusta e crea confusione e problemi con i consumatori". Senza contare che, conclude Lenzi, "all’aumento vertiginoso dei costi di gestione e ai bassi margini di guadagno" ora si aggiunge il fatto che "ci becchiamo multe salatissime se i prezzi alla pompa non corrispondono a quelli dichiarati nei cartelli esposti. Una volta, se gli agenti della Polizia locale trovavano delle discrepanze, si limitavano ad avvertire il gestore, almeno alla prima verifica, mentre ora stendono immediatamente la sanzione".
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