Dagli sgravi ai prestiti, le ricette (degli altri) per pmi e autonomi

Prestiti garantiti dallo Stato, sovvenzioni per i lavoratori autonomi, sgravi fiscali. I governi di tutto il mondo si stanno muovendo in ordine sparso nella lotta economica al coronavirus. Ma con un unico mantra: aiutare le imprese a superare una crisi straordinaria. Soprattutto quelle mediopiccole o unipersonali, più deboli e meno strutturate per far fronte allo tsunami che si è abbattuto sul pianeta. Germania. Grandi manovre in difesa dei lavoratori autonomi e delle piccole e medie imprese in Germania. Il governo federale ha varato un piano di aiuti a tutti i professionisti e imprenditori autonomi con non più di 10 dipendenti. Questi soggetti riceveranno una sovvenzione una tantum di 9.000 euro (fino a 5 dipendenti) che sale a 15.000 per le aziende con un massimo di 10 dipendenti. Il finanziamento è finalizzato a garantire la possibilità di pagare costi come canoni di locazione, prestiti in corso e rate di leasing. Oltre ai requisiti per dimensioni dell’azienda, per accedere alla sovvenzione bisogna dimostrare che le difficoltà economiche attuali sono legate alla crisi causata dal coronavirus. Ogni sovvenzione deve essere giustificata indicando il fine per cui viene utilizzata. Oltre a questo, molti Stati federali hanno lancia to programmi che dispongono sovvenzioni per i lavoratori autonomi. In questo caso i contributi possono ammontare a un massimo di 5.000 euro con la possibilità di reiterare le richieste dopo sei mesi per gli individui e dopo tre per le società con più persone. La Kreditanstalt für Wiederaufbau (Kfw) ha inoltre avviato un piano di concessione crediti per le società fino a 250 dipendenti. I crediti suddivisi in fondi per le società più giovani e quelle con più di 5 anni, prevedono un finanziamento massimo pari al 25% del fatturato 2019, al doppio dei costi salariali del 2019, al fabbisogno di finanziamento per i prossimi 18 mesi per le piccole e medie imprese e 12 mesi per le grandi aziende, o il 50% del debito totale delle imprese per prestiti superiori ai 25 milioni di euro. D finanziamento, garantito dallo Stato per Ã80 o il 90% dell’importo, prevede un tasso di interesse dell’1,5%. Inoltre, la KfW ha predisposto un piano di sostegno alle pmi con scadenza più lunga (10 anni) e garanzia pubblica al 100% ma con un tasso di interesse più elevato (3%). Infine, la questione fiscale. Ogni lavoratore autonomo e società può richiedere differimenti fiscali o rinunciare ai pagamenti anticipati per mantenere la propria liquidità. Le imposte sul reddito, sulle società e sul commercio, oltre a quelle sulle vendite possono essere differite senza interessi. E sarebbero in discussione ulteriori sgravi. Francia. Un piano da 45 miliardi di euro a imprese e lavoratori e prestiti alle aziende fino a 300 miliardi. Sono questi i numeri promessi da governo di Parigi per sostenere il proprio sistema produttivo. Con un’unica eccezione, ovvero di non distribuire dividendi nel corso del 2020. Oltre a questo, ministro alle finanze, Bruno Le Maire, ha annunciato uno stanziamento di 8,5 miliardi di euro per finanziare il chômage partiel, ovvero una indennità per i lavoratori che hanno visto ridurre la propria attività a causa della crisi. Il meccanismo garantisce Ã84% dello stipendio netto fino a un massimo di 4,5 volte il salario minimo. Non solo. Parigi ha stanziato 1 . 2 miliardi di euro per sostenere i lavoratori autonomi che non hanno diritto all’indennità di disoccupazione e le piccole imprese con al massimo 10 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 1,5 milioni di euro. Il provvedimento prevede l’erogazione di un’indennità forfettaria di 1.500 euro per chi è in difficoltà. Per approfittare di questo beneficio, si dovrà dimostrare di aver subito un calo del fatturato di almeno il 70% nel mese di marzo rispetto allo stesso periodo del 2019. E dal 15 aprile le imprese che, nonostante gli aiuti ricevuti, si trovino in gravi difficoltà finanziarie potranno richiedere una seconda rata, fino a un massimo di 2.000 euro. Infine, con la formula «zero entrate, zero spese» il governo ha sospeso il pagamento delle fatture di energia, gas, luce e gli affitti per le piccole imprese e i commercianti. Sul versante fiscale, è stato deciso di deferire tutti i pagamenti delle imposte dirette e delle imposte locali. Il pagamento della rata in scadenza il 15 marzo relativa alle imposte sui redditi di impresa è stata spostata al 15 giugno e le aziende che l’avessero già versata potranno richiederne il rimborso immediato.

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