Educazione sessuale a scuola, l’Italia uno degli ultimi paesi in Europa in cui non è obbligatoria

ROMA – L’Italia è uno degli ultimi Stati membri dell’Unione Europea in cui l’educazione sessuale non è obbligatoria a scuola, accanto a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania. Per promuoverne l’introduzione nelle scuole del nostro Paese, si terrà dal 17 al 19 febbraio a Roma ‘Saperlo prima’, con il supporto di Regione Lazio. Si tratta del primo ed unico evento in Italia interamente dedicato all’educazione sessuo-affettiva ed è organizzato da Flavia Restivo, Isabella Borrelli e Andrea Giorgini con l’Associazione Selene Aps, media partner Skuola.net. Come certificato dall’Unesco, il diritto all’educazione affettiva e sessuale è un diritto alla salute e il presupposto imprescindibile per la realizzazione di un pieno rispetto dei diritti umani e per l’uguaglianza di genere, tra gli obiettivi Onu per lo sviluppo sostenibile 2030.

"La scuola resta il mezzo più pratico per raggiungere un gran numero di giovani di diversa estrazione in modo replicabile e sostenibile", hanno dichiarato gli organizzatori, che qualche mese fa hanno lanciato una petizione online per l’introduzione dell’educazione sessuale e affettiva nelle scuole del Lazio, che ha raccolto nel giro di poche settimane più di 35.000 firme. "Attualmente l’educazione sessuale o quella sessuo-affettiva sono presenti in alcuni istituti italiani in forma discrezionale e autogestita. È importante invece che sia prevista per legge, così da diventare strumento di informazione, prevenzione e autodeterminazione non esclusivo: nel momento in cui fosse disciplinata- concludono- questa sarà accessibile in ogni istituto pubblico, nella stessa modalità e con lo stesso programma. Credendo nel progresso del Paese, portiamo questa proposta all’attenzione di tutta la popolazione".
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