Fondo perduto ai professionisti

I contributi a fondo perduto non sono per tutti. Previsti nel decreto Rilancio per spingere il Paese verso la ripartenza vedono esclusi i professionisti iscritti agli Ordini e i lavoratori dipendenti. Il negato accesso a determinate misure di sostegno spinge gli esclusi a dibattiti e confronti in cerca di soluzioni e risposte.

Proficuo il confronto con Francesca Puglisi, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, intervenuta al Webinar “Smart Working, Nuova Forma di Relazione tra Professionisti, Imprese e Pubblica Amministrazione: le misure del governo a favore dei lavoratori autonomi” organizzato dalla Cassa di Previdenza dei Ragionieri guidata dal presidente Luigi Pagliuca, e dall’Istituto Nazionale degli Esperti contabili.

“Spero che in Parlamento si possa rimediare all’errore e modificare la norma”, ha detto Puglisi, anticipando che presto il presidente del Consiglio Conte annuncerà un decreto semplificazioni che snellirà qualsiasi procedura in termini di erogazione degli ammortizzatori per rendere più agile il Paese, per investire in grandi opere che creino posti di lavoro e per sostenere l’economia, rallentata dalla pandemia. “L’esclusione dai contributi a fondo perduto è un problema – ha proseguito il Sottosegretario – Devono spettare a tutti i lavoratori autonomi e imprese secondo i limiti e le perdite di fatturato previsti dal testo di legge. Ampi margini di miglioramento sono previsti da parte del Parlamento anche per il Reddito di Emergenza – ha puntualizzato l’esponente del governo – L’intento è dare una risposta durante l’emergenza alle famiglie con reddito medio-basso e compensare la frammentarietà del mercato del lavoro. Non vuole essere permanente ma serve come misura di compensazione ed equità tra i lavoratori” .

Puglisi, durante il confronto con i professionisti, oltre a sottolineare l’enorme sforzo del Parlamento che in breve tempo ha messo in campo l’equivalente di ben due manovre finanziarie, ha ribadito l’interesse per le proposte e le idee che saranno avanzate dagli Esperti contabili per migliorare le norme contenute nel decreto Rilancio che “Anche per la cassa integrazione deve recuperare i ritardi sfruttati da alcuni imprenditori per licenziare ingiustamente i lavoratori nonostante gli ammortizzatori previsti dal governo”.

Il dibattito è proseguito sulla necessità di regolamentare lo smart working: “Ci aiuta a ripensare i tempi di vita e di lavoro nell’ottica di organizzare meglio le famiglie – ha puntualizzato il Sottosegretario – rende smart le nostre città e migliora la qualità dell’ambiente. Ma ci sono anche dei difetti che vanno governati. Non va confuso con il telelavoro: lo smart working è un ripensamento complessivo della organizzazione aziendale e del rapporto di fiducia tra datore di lavoro e dipendente. Non va normato in modo esasperato, piuttosto servono norme leggere che rinviino alla contrattazione aziendale perché non si verifichi il blocco delle carriere e non penalizzi le donne”.

Avviandosi alla conclusione del suo intervento Puglisi ha precisato che “Nella fase 2 c’è bisogno di coniugare sicurezza e salute dei lavoratori, ma anche di quei dirigenti che si attengono scrupolosamente alle regole. Nella maggioranza di governo c’è in atto un confronto e il Ministero ha messo in piedi un gruppo tecnico che sta cercando di elaborare delle norme”.

Per il presidente Cnpr Luigi Pagliuca, “L’esclusione dei liberi professionisti dai contributi a fondo perduto è difficile da comprendere. Sarebbe stato semplice riconoscere a quelli in difficoltà un debito d’imposta per ottenere immediata liquidità senza mettere in campo una macchina burocratica farraginosa. Noi Esperti contabili siamo l’ingranaggio di collegamento tra la norma da applicare e l’imprenditore. Governo e professionisti si mettano insieme per trovare un sistema che funzioni meglio”.

Nadia De Lucia, giovane esperta contabile, ha espresso l’iniziale disorientamento per l’improvviso cambiamento che la pandemia ha imposto “Per molti di noi lo studio professionale era una dimensione lavorativa concreta e imprescindibile. Il Coronavirus ci ha obbligato a cambiare visione, Abbiamo dovuto aprirci alle nuove esigenze assumendo un ruolo sociale determinante rassicurando i nostri clienti cercando di cogliere le opportunità offerte dal governo”.

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