“Una delle principali preoccupazioni che l’attuale emergenza sanitaria ha sollevato è certamente l’innesco di una profonda e generalizzata crisi economico-finanziaria i cui effetti stanno pregiudicando l’intero tessuto imprenditoriale e professionale del nostro Paese. Stante l’acclarata impossibilità del Governo di intervenire nell’erogare ingenti contributi di liquidità a fondo perduto – sostiene il prof. Elbano de Nuccio, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Bari e docente di Contabilità e Bilancio dell’Università “Jean Monnet” -, l’unico modo per intervenire, cercando di ridurre la tensione finanziaria che attanaglia imprese e professionisti, è spostare l’attenzione sul fronte dei debiti. Una misura di sostegno finanziario per le imprese in difficoltà potrebbe essere, infatti, un accordo con il fisco per spalmare i debiti tributari consolidati al 23 febbraio 2020 in 20/30 anni. Il provvedimento rappresenterebbe, infatti, una ghiotta e irripetibile occasione per dare ossigeno ai contribuenti oberati dai debiti con un meccanismo di premialità volto a riconoscere una riduzione del debito tributario, in misura inversamente proporzionale alla tempistica di pagamento. Della serie prima paghi più risparmi”.
“Tra l’altro – aggiunge De Nuccio -, con la concessione di rateizzazioni più lunghe per il pagamento dei debiti fiscali, ci sarebbe da un lato un evidente vantaggio anche per l’erario che inizierebbe ad incassare immediatamente i propri crediti, con conseguenti benefici per la liquidità del bilancio statale, dall’altro verrebbe scongiurato il rischio di mancato recupero dei crediti tributari per effetto del fallimento dei contribuenti”.