Sciopero commercialisti, il Mef propone la moratoria

Moratoria per chi verserà le imposte in ritardo fino al 31 ottobre), pagando lo 0,80% di sanzioni, ma concessa soltanto ai contribuenti che possono dimostrare un calo di «almeno il 33% del fatturato» (ossia 1/3 del totale) nei mesi «clou» della pandemia da Covid-19. E una proposta che, a quanto apprende ItaliaOggi, verrà presentata stamani dai vice ministri dell’Economia Antonio Misiani e Laura Castelli e dal sottosegretario Maria Cecilia Guerra alla delegazione dei commercialisti, composta da rappresentanti delle 9 associazioni (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec ed Unico) e del Consiglio nazionale, ad una manciata di giorni dallo sciopero che partirà alle 24 di lunedì e si protrarrà per 8 giorni. Ma l’idea, trapelata alla vigilia della riunione tecnica in via XX Settembre, viene già bollata come «irricevibile» in ambienti sindacali. E per nulla in grado di scalfire la loro volontà di portare avanti l’astensione dal lavoro. Lo stop alle sanzioni per i tardati pagamenti (ma «senza condizioni», riferiscono le associazioni) dal 20 agosto al 30 settembre è il primo punto del manifesto che annuncia la manifestazione in piazza S. S. Apostoli nella Capitale martedì, radunando le richieste alle Istituzioni: a seguire, insieme all’istituzione del tavolo con dicastero dell’Economia e Agenzia delle entrate sulla riforma fiscale, v’è pure l’invocazione al «ripristino della parità di trattamento delle professioni ordinistiche negli incentivi riconosciuti ad altre categorie economiche del Paese», giacché brucia ancora agli iscritti alle Casse di previdenza private l’esclusione dall’opportunità di reclamare il contributo a fondo perduto. Quel che trapela, infine, è che la categoria sarebbero orientata a prendere una decisione unicamente nel successivo incontro col ministro Roberto Gualtieri, che dovrebbe avvenire la prossima settimana (con lo sciopero in corso) e alla presenza del presidente della commissione Finanze di palazzo Madama Luciano D’Alfonso (Pd) e del coordinatore della Consulta dei parlamentari commercialisti, il senatore Andrea de Bertoldi (FdI), i primi a riceverli e ad impegnarsi per fame approdare le istanze nelle stanze di chi guida la politica economica del governo,