Domenica l’Assemblea nazionale Pd incorona Schlein nuova leader

ROMA – Dopo la vittoria alle primarie, domenica mattina si riunirà l’Assemblea nazionale del Pd per ufficializzare la nomina di Elly Schlein a nuova leader Dem. Mille i ‘grandi elettori’ che si troveranno alla ‘Nuvola’ di Roma per dare inizio alla nuova fase politica guidata da una giovane donna che a sorpresa, e contro tutti i pronostici e sondaggi, è riuscita a vincere riuscendo ad intercettare la grande voglia di cambiamento, di mettersi di nuovo in gioco come grande partito della sinistra italiana.

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Toccherà all’Assemblea nazionale anche nominare il nuovo Presidente del partito che, salvo sorprese dell’ultimo minuto, sarà Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, che la maggioranza dei militanti Dem avevano indicato come nuovo segretario, scelta ribaltata alle primarie dove invece il milione di cittadini elettori hanno votato e scelto Elly Schlein con una maggioranza significativa.

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Toccherà alla nuova leader prima di tutto la piena responsabilità della nuova linea politica; al Presidente garantire l’unità del partito contro possibili scissioni di questa o quella componente. Non sarà facile ma l’esperienza dimostra che non sono stati baciati dal successo molti di quelli che hanno abbandonato il Pd per seguire altre bandiere. Per quanto riguarda la nuova segretaria Schlein dovrà chiarire prima di tutto l’importanza di lavorare subito per ricreare un partito forte e strutturato su tutto il territorio nazionale. Questo per tornare tra le gente, a guardare in faccia i cittadini, ri-dando forte ruolo a tutti i militanti, incoraggiando così anche i tanti che si stanno iscrivendo in queste ore.

Per quanto riguarda gli ultimi sondaggi, Schlein può contare su un forte consenso, circa il 70%, tra ‘fedeli’ del Pd e i nuovi che dichiarano di volerlo votare dopo l’elezione di Schlein. Il terzo che manca è ‘attendista’, aspetta di capire quale direzione prenderà il partito. Gran parte degli elettori Pd pensa che Elly Schlein voglia realmente cambiare il partito, ma il 26% di questi ritiene che difficilmente ci riuscirà.

Sulle aspettative nei confronti della leader Pd, al primo posto ci si aspetta un atteggiamento più deciso e coraggioso; a seguire, una linea politica più chiara, una maggiore sintonia con la gente comune, maggior spazio ai giovani, un radicale cambio della classe dirigente, maggior spazio alle donne. In generale, prevale l’idea che il Pd di Schlein tenderà più a sinistra, ma un terzo dei Dem crede in un posizionamento innovativo che supererà il concetto di sinistra.

Tra i passaggi fondamentali del nuovo corso politico Dem, la riconquista del diritto alla felicità messa in crisi e distrutta in questi decenni dal liberismo imperante che ha alla sua base la competizione sfrenata tra individui disposti a tutto, con una vita che non si dispiega e libera in spazio di maggiore libertà ma si riduce e precipita nella lotta allo stress che uccide prima del tempo. Per questo bisognerà trovare misure concrete e credibili per battere la povertà, che cresce e che sta colpendo anche fasce di popolazione finora escluse; un salario minimo dignitoso che permetta una vita decente senza essere costretti a fare due-tre lavori insieme per arrivare a fine mese; magari un orario ridotto di lavoro a parità di stipendio per aprire le porte ai giovani finora costretti in gran parte alla disoccupazione. Grande attenzione, da parte della nuova leader, a tutto il mondo della scuola. Qui si giocherà il futuro delle nuove generazioni, perché con una istruzione che non funziona, che non crea e aiuta a capire il futuro che è già presente, alla fine il nostro futuro lo guideranno sempre ‘pochi eletti’ magari teleguidati da qualche altro paese. E il nuovo Pd dovrà essere anche una grande scuola di educazione civica e politica. Coinvolgendo i giovani per far capire loro che la nostra democrazia, la libertà conquistata dai nostri padri, non è scontata, vanno sempre difese e tutelate, perché le dittature nel mondo crescono, perché i tiranni con i loro sgherri e la galera vincono proprio perché costringono i loro popoli all’ignoranza che si nutre di propaganda.
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