Proroga di opzione donna e Ape sociale, ampliamento del contratto di espansione alte aziende con 500 dipendenti (non piĂą mille) e conferma dell’accompagnamento all’usata dei lavoratori per sette anni (non solo 4) con l’isopensione «Fornero». Sono questi alcuni ingredienti del pacchetto previdenziale allo studio in vista della manovra economica per il 2021. Sullo sfondo, ci sono due elementi molto rilevanti; l’uscita di scena di Quota 100, un anticipo della pensione che il precedente Governo aveva introdotto in via sperimentale solo per tre anni, dal 2019 al 2021, e la probabile fase di ristrutturazioni aziendali che potrebbe arrivare in seguito all’impatto economico della pandemia di Covid-19. Questo potrebbe incentivare dunque le usate di lavoratori senior, anche con strumenti che prevedono una maggiore partecipazione economica delle aziende.
La riapertura, dopo un anno di inattivitĂ , del cantiere di riforma delle pensioni porterĂ i lavoratori a valutare le nuove e vecchie opportunitĂ che saranno disponibili dal 2021. Nessuna delle misure che saranno giĂ aperte, comunque, rivoluzionerĂ il sistema pensionistico attuale, lasciando quale via principale di accesso o la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata, che fino al 2026 manterrĂ “congelati” i requisiti di accesso di 42 anni e io mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne. Per chi volesse dunque avvicinarsi al pensionamento, oltre alla pensione anticipata d sono altre sei soluzioni.
Per coloro che aspirano alla pensione anticipata e che contano su una dote di almeno 37 o 38 anni di contributi va sempre considerato che il nuovo riscatto di laurea agevolato, introdotto stabilmente dalla fine del gennaio del 2019, consente dì guadagnare con un onere contenuto (poco piĂą di 5.200 euro per ogni anno riscattato) un sostanzioso avvicinamento alla pensione anticipata. Non bisogna però dimenticare che per chi è oggi vicino a pensione e ha studiato prima del 1996 questo “acceleratore” pensionistico sconta il prezzo tutt’altro che leggero di una totale conversione al metodo contributivo del proprio assegno pensionistico, con riduzioni che possono arrivare anche al 40% per chi aveva piĂą anni di contributi giĂ accumulati alla fine del 1995. La proroga di opzione donna, che diverrĂ accessibile a chi matura i requisiti di etĂ e di 35 anni di contributi entro il 2020, va nella stessa direzione: un ingresso a pensione che, finestra inclusa, consente alle lavoratrici di accedere non prima di 59 o 60 anni di etĂ (rispettivamente per le dipendenti e le autonome), sempre al prezzo del sacrificio della conversione integrale al metodo di calcolo spesso meno conveniente e basato sui contributi effettivamente versati. Ultimo anno di Quota 100 II 2021 rimane poi l’ultimo anno dì sperimentazione di «Quota 100», che durerĂ ancora per tutto il prossimo anno portando a termine la preventivata durata triennale. Il decreto del precedente esecutivo prevede inoltre che chi matura i requisiti fino al 2021 potrĂ accedere anche in un secondo momento, sempre a condizione che rimangano i relativi fondi di copertura accantonati dalla legge di Bilancio per il 2019. Rispetto a opzione donna o al riscatto agevolato, bisogna sempre tenere conto che «Quota 100» assicura una pensione calcolata senza alcun taglio o conversione al metodo contributivo, il cui punto di debolezza è l’incumulabilitĂ reddituale fino all’etĂ della pensione di vecchiaia. Non è da escludere, comunque, die l’ultimo anno disponibile di questo anticipo induca a ricorrervi un numero piĂą ampio di lavoratori.