Aiuto alle partite Iva, il governo studia un rinvio del tax day

Occhi puntati sulla maxi proroga del Tax Day del 30 novembre per 4,5 milioni di partite Iva chiamate a versare l’Irpef e a presentare la dichiarazione dei redditi. Dopo l’approvazione, la notte scorsa, dell’integrazione al decreto Ristori Bis, di fatto un Ristori Tré, e soprattutto della richiesta di aumento del deficit per quest’anno per 8 miliardi, si attende la prossima settimana un nuovo decreto Ristori Quattro. La na tura sarà prevalentemente fisca le, anche per contare sul voto del le opposizioni sullo scostamento previsto per il 26 novembre, in particolare di Forza Italia, che chiede un “semestre bianco” del Fisco. Rinvii per 4,8 miliardi In totale le risorse per il rinvio delle tasse dovrebbero ammontare a 4,8 miliardi. Il pressing riguarda soprattutto la scadenza del 30 novembre (che è sabato e che di fatto si sposta a lunedì 2 dicembre): in quella occasione scade il secondo acconto con i conseguenti pagamenti dell’Irpef di quest’anno cui si aggiungono Ires e Irap. Per alcune categorie specifiche di contribuenti queste scadenze sono già state spostate all’aprile del prossimo anno con precedenti decreti: si tratta dei forfettari (sotto i 5 milioni) soggetti agli Isa (i vecchi studi di settore) con calo di fatturato del 30 per cento; rinvio concesso anche a tutti i codici Ateco delle zone arancioni o rosse (bar, ristoranti, cinema ecc.). Si tratta di una situazione frammentata che molti chiedono di sanare riallineando le scadenze in modo omogeneo. Si prevede dunque che tutti i contribuenti sotto i 50 milioni di ricavi, al di là della zona di appartenenza, e che abbiamo registra to una perdita del fatturato del 33 o del 50 per cento (la soglia è ancora oggetto di valutazione), possano spostare il pagamento all’aprile del prossimo anno o scegliere la rateizzazione. Ritenute Irpef in busta paga Si parla anche del rinvio dei versamenti contributivi e delle ritenute Irpef sulle buste paga del 16 dicembre e dell’Iva del 27 dicembre, sempre per aziende e settori in crisi. Allo studio anche il rinvio al 10 dicembre, della data di presentazione delle denunce dei redditi telematiche 2020 prevista per i 30 novembre. Sulla proroga insistono i commercialisti e le piccole imprese della Papi anche per allineare la scadenza con quella del modello 770 delle imprese già fissata al 10 dicembre. Rottamazione e pace fiscale Aperta anche la questione del pagamento delle rate della pace fiscale, rottamazione più “saldo e stralcio” delle cartelle: i rinvii dei mesi passati hanno rissato la data ultima per i pagamenti al 10 dicembre. Anche in questo caso la crisi rende plausibile un intervento che peraltro è stato sollecitato dalla viceministra dell’Economia Laura Castelli. Blocco dei pignoramenti Più in sordina il tema del blocco dell’invio delle cartelle e dei pagamenti, di quelle che hanno raggiunto il destinatario, degli accertamenti, dei pignoramenti e fermi amministrativi che attualmente è fissato al 31 dicembre di quest’anno dal decreto del mese scorso. È possibile che un emendamento alla legge di Bilancio proroghi ulteriormente il termi ne. Si torna infine a parlare di riforma fiscale e a battere i pugni sul tavolo è Maurizio Postai (Commercialisti) in audizione al Senato: «Le risorse sono poche e inconsistenti si continua a divaricare tra autonomi e pensionati».

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