Cimbri promuove l’unione Bper-Banco Bpm, i titoli corrono in Borsa

Castagna: accogliamo con piacere le parole dell’Ad di Unipol
Milano, 20 nov. (askanews) – Si riaccende il risiko bancario in Italia. Dopo l’operazione Intesa Sanpaolo-Ubi, il mercato ora sembra scommettere su una fusione tra Bper e Banco Bpm dopo le parole di Carlo Cimbri, numero uno del gruppo Unipol – primo azionista della banca modenese – che ha promosso l’eventuale aggregazione. Dichiarazioni accolte “con piacere” dal Banco Bpm che si è detta interessata a esplorare operazioni di M&A. Questa mattina, un’intervista all’Ad di Unipol ha riacceso i riflettori sui due istituti, che già in passato avevano tentato, invano, di unirsi. “Bper oggi ha un programma definito ed è impegnata nell’acquisizione delle filiali Ubi – ha detto Cimbri al Sole 24 Ore – Certo, l’idea di creazione del terzo gruppo bancario italiano attraverso l’aggregazione tra Banco Bpm e Bper è affascinante sia sotto il profilo industriale sia perchè si tratterebbe di un grande progetto italiano. Verrebbe a consolidarsi il settore bancario con un gruppo da 300 miliardi di attivi, prevalentemente nel Nord Italia, con quote di mercato importanti nelle regioni più produttive del paese ed economie di scala estremamente rilevanti”. “I media – ha proseguito Cimbri – riportano che Banco Bpm in questo periodo sta definendo le proprie strategie. Qualora dimostrasse prioritario interesse verso questa ipotesi, penso che Bper non potrebbe che approfondirla con grande attenzione. Un progetto che creasse valore e fosse coerente con gli interessi degli azionisti raccoglierebbe il consenso degli stessi e del mercato”. E la riposta del Banco Bpm non si è fatta attendere: “Come più volte dichiarato – ha detto l’Ad Giuseppe Castagna – la banca è interessata a esplorare operazioni di aggregazione con una forte valenza industriale volte a creare valore per gli azionisti. In tale ottica, accogliamo con piacere le dichiarazioni del dott. Cimbri, Ceo di Unipol, primo azionista di Bper, in relazione a una possibile operazione di consolidamento”. Già a inizio novembre, in conference call con gli analisti, Castagna si era detto disponibile a prender parte a un ulteriore consolidamento: “siamo aperti a discutere con chiunque abbia un progetto per costruire una realtà solida in Italia”, aveva risposto, non commentando invece i rumors che in quei giorni parlavano di una possibile operazione con il Credit Agricole. Il mercato specula sull’operazion e i titoli della società coinvolte sono stati ben comprati in Borsa: Bper ha chiuso con un rialzo del 4,14%, miglior performance tra le blue chip, seguita da Unipol (+3,79%) e Banco Bpm (+3,66%). Una fusione tra la banca guidata da Alessandro Vandelli e Banco Bpm, ha sottolineato Equita in un report, “avrebbe senso dal punto di vista industriale vista la complementarietà delle reti distributive delle due banche e dei modelli di business”, considerato che entrambe “operano in jv con player specializzati in diversi settori”. “L’operazione – evidenziano gi analisti – si configurerebbe sostanzialmente come un merger of equals quindi, rispetto ad ipotesi di aggregazione alternative che coinvolgono Banco Bpm, ci sarebbe minor spazio per riconosce un premio upfront rispetto ai prezzi di mercato”. La combined entity diventerebbe il secondo player per dimensione sul mercato domestico con una quota del 13,6% sugli sportelli, davanti a Unicredit (11%) e dietro Intesa Sanpaolo (19%). Il 62% degli sportelli sarebbero concentrati nel nord Italia, dove la quota di mercato sarebbe del 15% (19% in Lombardia). Avrebbe, inoltre, un Cet1 del 12,9%, con un buffer Srep di 450 bps e un Npe ratio al 9,4%. Sul fronte dell’azionariato, spiega Equita, Unipol resterebbe il primo azionista della nuova entità con una quota dell’8%, con la Fondazione Banco di Sardegna secondo azionista al 4%.
Castagna: accogliamo con piacere le parole dell’Ad di Unipol
Milano, 20 nov. (askanews) – Si riaccende il risiko bancario in Italia. Dopo l’operazione Intesa Sanpaolo-Ubi, il mercato ora sembra scommettere su una fusione tra Bper e Banco Bpm dopo le parole di Carlo Cimbri, numero uno del gruppo Unipol – primo azionista della banca modenese – che ha promosso l’eventuale aggregazione. Dichiarazioni accolte “con piacere” dal Banco Bpm che si è detta interessata a esplorare operazioni di M&A. Questa mattina, un’intervista all’Ad di Unipol ha riacceso i riflettori sui due istituti, che già in passato avevano tentato, invano, di unirsi. “Bper oggi ha un programma definito ed è impegnata nell’acquisizione delle filiali Ubi – ha detto Cimbri al Sole 24 Ore – Certo, l’idea di creazione del terzo gruppo bancario italiano attraverso l’aggregazione tra Banco Bpm e Bper è affascinante sia sotto il profilo industriale sia perchè si tratterebbe di un grande progetto italiano. Verrebbe a consolidarsi il settore bancario con un gruppo da 300 miliardi di attivi, prevalentemente nel Nord Italia, con quote di mercato importanti nelle regioni più produttive del paese ed economie di scala estremamente rilevanti”. “I media – ha proseguito Cimbri – riportano che Banco Bpm in questo periodo sta definendo le proprie strategie. Qualora dimostrasse prioritario interesse verso questa ipotesi, penso che Bper non potrebbe che approfondirla con grande attenzione. Un progetto che creasse valore e fosse coerente con gli interessi degli azionisti raccoglierebbe il consenso degli stessi e del mercato”. E la riposta del Banco Bpm non si è fatta attendere: “Come più volte dichiarato – ha detto l’Ad Giuseppe Castagna – la banca è interessata a esplorare operazioni di aggregazione con una forte valenza industriale volte a creare valore per gli azionisti. In tale ottica, accogliamo con piacere le dichiarazioni del dott. Cimbri, Ceo di Unipol, primo azionista di Bper, in relazione a una possibile operazione di consolidamento”. Già a inizio novembre, in conference call con gli analisti, Castagna si era detto disponibile a prender parte a un ulteriore consolidamento: “siamo aperti a discutere con chiunque abbia un progetto per costruire una realtà solida in Italia”, aveva risposto, non commentando invece i rumors che in quei giorni parlavano di una possibile operazione con il Credit Agricole. Il mercato specula sull’operazion e i titoli della società coinvolte sono stati ben comprati in Borsa: Bper ha chiuso con un rialzo del 4,14%, miglior performance tra le blue chip, seguita da Unipol (+3,79%) e Banco Bpm (+3,66%). Una fusione tra la banca guidata da Alessandro Vandelli e Banco Bpm, ha sottolineato Equita in un report, “avrebbe senso dal punto di vista industriale vista la complementarietà delle reti distributive delle due banche e dei modelli di business”, considerato che entrambe “operano in jv con player specializzati in diversi settori”. “L’operazione – evidenziano gi analisti – si configurerebbe sostanzialmente come un merger of equals quindi, rispetto ad ipotesi di aggregazione alternative che coinvolgono Banco Bpm, ci sarebbe minor spazio per riconosce un premio upfront rispetto ai prezzi di mercato”. La combined entity diventerebbe il secondo player per dimensione sul mercato domestico con una quota del 13,6% sugli sportelli, davanti a Unicredit (11%) e dietro Intesa Sanpaolo (19%). Il 62% degli sportelli sarebbero concentrati nel nord Italia, dove la quota di mercato sarebbe del 15% (19% in Lombardia). Avrebbe, inoltre, un Cet1 del 12,9%, con un buffer Srep di 450 bps e un Npe ratio al 9,4%. Sul fronte dell’azionariato, spiega Equita, Unipol resterebbe il primo azionista della nuova entità con una quota dell’8%, con la Fondazione Banco di Sardegna secondo azionista al 4%.

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