VIDEO | L’appello di Emma, 23 anni, sul palco della Cgil: “Studenti e lavoratori uniamoci nella lotta”

ROMA – Ha parlato sul palco del congresso Cgil per dire che le difficoltà che gli studenti vivono all’interno dell’Università sono le stesse che poi, qualche anno dopo, si incontrano nel mondo del lavoro. Si chiama Emma Ruzzon, ha 23 anni e studia Lettere modern: sul palco del Congresso Cgil di Rimini ha portato le preoccupazioni di una generazione di studenti che vedono il precariato già come ‘legge’ di vita e che guardano al domani con tante incognite economiche e professionali. La sua intervista è stata rilanciata da Collettiva, il giornale online della Cgil.

"Ho 23 anni, studio lettere moderne, non ho idee di cosa farò da grande con la mia laurea- dice Emma-. Purtroppo il futuro lavorativo che mi immaginuo è molto molto precario, in particolare per una laurea umanistica come la mia non si prospetta un futuro certo". Già ora, prosegue la studentessa, "molti studenti sono costretti a lavorare per mantenersi gli studi: il precariato nel mondo del lavoro già lo vedo e tende a insegnarmi che questo sarà il mondo che vedrò dopo, senza provare a metterlo in discussione".

Che cosa ti preoccupa di più guardando al domani? "Mi fa molta paura che non avrò una certezza e quindi ho paura di rimanere in un costante limbo di adolescenza pre età adulta da cui non si riesce a uscire neanche quando si toccano i 30 40 anni"

La partecipazione al congresso Cgil, secondo Emma, è positiva: "Essere qui a parlare con lavoratori di tutte le categorie è un buon senglae, si mettono in luce le condizioni del lavoro giovanile, forse sono state ignorate o non comprese, perchè hanno avuto un’evoluzione estremamente rapida". Ma Emma è certa di una cosa: "Il disagio psicologico all’interno dell’università è lo stesso che si repira fuori".
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