Fortuna (Unicusano): “Draghi, il dilemma delle scelte”

ROMA – “Draghi ha una grande sfida davanti a sé, credo che si presenti a questo appuntamento con grandi potenzialità e grandi energie per metterle al servizio del nostro Paese, che ne ha veramente bisogno. Certamente per non bisogna far sì che le aspettative così grandi nei suoi confronti, possano tradursi in qualcosa che non le rispecchi in modo esatto, questo dipenderà molto da Draghi, ma anche dal contorno”. Così Fabio Fortuna, economista e rettore dell’UniCusano, ospite della trasmissione ‘Seven’ su Sky Tg 24 per parlare di Mario Draghi.

“Sento dire che Draghi non ha mai fatto politica- ha aggiunto- e quindi potrà avere difficoltà perché è un po’ avulso dal sistema, in realtà non è così perché chi è stato 8 anni alla guida della Bce ha fatto politica monetaria, ma c’è una stretta interdipendenza tra economia, finanza e politica. Non credo dunque che Draghi avrà problemi, a meno che non si vogliano creare appositamente delle problematiche al suo lavoro. Certamente quello di Draghi è un biglietto da visita importante in questo periodo, l’immagine e la reputazione del nostro Paese potrà crescere notevolmente”.

Il Recovery Plan

“Credo che Draghi- ha spiegato- darà un ulteriore impulso, anche se già nell’ultima bozza del Recovery qualche progresso è stato fatto. Draghi dovrà riordinarlo ancora, ma secondo me la sfida più grande dovrà essere quella di armonizzare le esigenze legate alla crisi pandemica con gli investimenti. Credo che Draghi abbia la capacità, magari avvalendosi di una governance formata da poche persone, per agire in fretta e presentare il piano anche prima del 30 aprile. La sua immagine europea lo aiuterà certamente ad avere un dialogo costruttivo che tenderà a rilanciare il nostro Paese”.

Il documento del G30

“I concetti del G30 che mirano ad abbandonare a se stesse le imprese in crisi, non credo che in Italia potranno essere applicati a cuor leggero. La realtà italiana al 99,7% è caratterizzata da piccole-medie imprese e filtrare quelle da abbandonare credo che sia compito arduo, si può fare tra le grandi imprese. Draghi dovrà sostenere il sistema economico e, anche se si dovesse arrivare a sopprimere alcune imprese, bisognerà fare in modo che non vi siano ripercussioni sull’occupazione. Il prolungamento di misure come il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione covid- hya concluso Fortuna- anche se non sono proprie della mentalità di un grande banchiere come Draghi, credo sia necessario in questa fase”.

L’articolo Fortuna (Unicusano): “Draghi, il dilemma delle scelte” proviene da Dire.it.

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ROMA – “Draghi ha una grande sfida davanti a sé, credo che si presenti a questo appuntamento con grandi potenzialità e grandi energie per metterle al servizio del nostro Paese, che ne ha veramente bisogno. Certamente per non bisogna far sì che le aspettative così grandi nei suoi confronti, possano tradursi in qualcosa che non le rispecchi in modo esatto, questo dipenderà molto da Draghi, ma anche dal contorno”. Così Fabio Fortuna, economista e rettore dell’UniCusano, ospite della trasmissione ‘Seven’ su Sky Tg 24 per parlare di Mario Draghi.

“Sento dire che Draghi non ha mai fatto politica- ha aggiunto- e quindi potrà avere difficoltà perché è un po’ avulso dal sistema, in realtà non è così perché chi è stato 8 anni alla guida della Bce ha fatto politica monetaria, ma c’è una stretta interdipendenza tra economia, finanza e politica. Non credo dunque che Draghi avrà problemi, a meno che non si vogliano creare appositamente delle problematiche al suo lavoro. Certamente quello di Draghi è un biglietto da visita importante in questo periodo, l’immagine e la reputazione del nostro Paese potrà crescere notevolmente”.

Il Recovery Plan

“Credo che Draghi- ha spiegato- darà un ulteriore impulso, anche se già nell’ultima bozza del Recovery qualche progresso è stato fatto. Draghi dovrà riordinarlo ancora, ma secondo me la sfida più grande dovrà essere quella di armonizzare le esigenze legate alla crisi pandemica con gli investimenti. Credo che Draghi abbia la capacità, magari avvalendosi di una governance formata da poche persone, per agire in fretta e presentare il piano anche prima del 30 aprile. La sua immagine europea lo aiuterà certamente ad avere un dialogo costruttivo che tenderà a rilanciare il nostro Paese”.

Il documento del G30

“I concetti del G30 che mirano ad abbandonare a se stesse le imprese in crisi, non credo che in Italia potranno essere applicati a cuor leggero. La realtà italiana al 99,7% è caratterizzata da piccole-medie imprese e filtrare quelle da abbandonare credo che sia compito arduo, si può fare tra le grandi imprese. Draghi dovrà sostenere il sistema economico e, anche se si dovesse arrivare a sopprimere alcune imprese, bisognerà fare in modo che non vi siano ripercussioni sull’occupazione. Il prolungamento di misure come il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione covid- hya concluso Fortuna- anche se non sono proprie della mentalità di un grande banchiere come Draghi, credo sia necessario in questa fase”.

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