Un avvio soft per la fattura elettronica. Anche in assenza di proroghe dell’entrata in vigore, fissata al 1° gennaio 2019, l’Agenzia delle entrate terrà conto delle difficoltà derivanti dal nuovo regime e applicherà le regole in modo elastico. Non solo. Ad accompagnare l’efattura ci sarà un’anagrafe telematica. Un indirizzario unico digitale, dove far convergere i dati fiscali dei soggetti tenuti all’obbligo. Lo ha detto Paolo Savini, vicedirettore dell’Agenzia delle entrate, intervenendo ieri alla giornata d’apertura del secondo Forum nazionale dei commercialisti ed esperti contabili organizzato da ltaliaOggi sul tema «Come la rivoluzione digitale sta cambiando la professione», che si chiuderà domani a Milano. L’Agenzia delle entrate userà la registrazione per il recapito e il ricevimento del documento digitale evitando di far gravare sul contribuente o sul professionista il rischio del dato impreciso. «Con la preregistrazione», ha sottolineato Savini, «le imprese direttamente o tramite i loro professionisti possono aderire, registrare la propria sede telematica sul sistema e fornire l’indirizzo telematico dove si vogliono avere le fatture». Nel caso di mancata conoscenza, per chi emette fattura, dei dati fiscali dell’impresa non è, dunque, necessario indicare l’indirizzo corretto: avuti i dati dell’indirizzario gestito dalle Entrate, grazie al nuovo sistema anche chi non dispone di indirizzo telematico pub accedere alla propria area riservata e trovare i dati desiderati. Savini ha ricordato come i primi sei mesi del 2018 siano stati dedicati ad una fase di ascolto dei soggetti coinvolti (ordini professionali e associazioni di categoria) e alla predisposizione dei primi strumenti informatici, come app per gli smartphone e l’applicazione web. «Questo portale è responsive anche da mobile», ha spiegato Savini, «si pub utilizzare per il precaricamento delle anagrafiche dei clienti e alcuni controlli sulla valenza delle partite Iva; abbiamo pubblicato specifiche tecniche per chi già dispone di sistemi gestionali per la gestione di contabilità e che possono essere utilizzati dalle software house per integrarli con i propri software». La partita che si giocherà dal 1° gennaio 2019 vede coinvolte oltre 5 milioni di partite Iva che scambiano oltre un miliardo di documenti. Per questo cambiamento epocale gli ultimi mesi prima del passaggio al telematico vedranno, da parte dell’Agenzia, la messa a punto della procedura per il conferimento della delega a operare per conto dell’impresa. «Una procedura massiva che evita al professionista di recarsi in ufficio e attendere i tempi di back office. Con questa procedura velocizziamo il conferimento delle deleghe, operazione che dai segnali che riceviamo dal territorio, qualche criticità la sta rappresentando», riconosce il vicedirettore dell’Agenzia, che paragona la fatturazione elettronica al cambiamento del 1998 con l’obbligo dell’invio telematico delle dichiarazioni dei redditi e riconosce che «come allora il mondo delle piccole imprese e dei professionisti deve essere supportato». Per l’Agenzia la fattura elettronica ha un ruolo strategico nella lotta all’evasione: «Disporre del dato originario è elemento di grande importanza per la lotta all’evasione. Un limite dello spesometro è che i dati che nascevano erano registrati nei sistemi contabili e poi trasferiti all’Agenzia delle entrate», osserva Savini. Savini non ha voluto sconfinare dal suo ruolo di rappresentante della pubblica amministrazione e ha precisato che su eventuali rinvii o modifiche normativa l’ultima parola è della politica: «E la politica che fa le valutazioni. Tuttavia, per il potere che l’Agenzia ha nell’applicazione graduale delle norme, un’elasticità nell’avvio di una novità importante come questa ci dovrà essere». «Da tecnico», sottolinea Savini, «dico che la fatturazione elettronica è un processo simmetrico che riguarda cliente e fornitore, è necessario quindi prestare massima attenzione nel fare interventi normativi, altrimenti si rischia di creare una apparente semplificazione che è una complicazione per capire di volta in volta chi è obbligato o no alla fatturazione elettronica».
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