L’allarme dei commercialisti: “Una professione a grave rischio”

Commercialisti, è allarme occupazione. Nella categoria cresce la preoccupazione per la possibile chiusura di molti studi professionali: una prospettiva che coinvolgerebbe anche i tanti professionisti marchigiani, oltre ai dipendenti e ai collaboratori. A spiegarci la situazione è Maria Vittoria Tonelli, presidente dell’Associazione nazionale commercialisti di Pesaro-Urbino, promotrice del Congresso nazionale Anc previsto a Pesaro il 5 ottobre, e consigliera di amministrazione della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri.

Presidente Tonelli, cosa sta accadendo?

“Con la fatturazione elettronica e con ulteriori cambiamenti normativi l’amministrazione finanziaria sta avocando le competenze fiscali dei commercialisti. Secondo i dati della Fondazione Commercialisti Italiani il 77% dei colleghi basa la propria attività nell’area contabile e fiscale: il processo di disintermediazione selvaggia che l’Amministrazione finanziaria sta portando avanti, soprattutto per gli effetti della fattura elettronica, metterà questi professionisti in enorme difficoltà. In occasione del Congresso di Pesaro l’Anc lancerà proprio questo allarme, che purtroppo coinvolge anche i tanti commercialisti della nostra regione”.

Quali saranno gli impatti di questa situazione?

“I rischi sono molteplici, e vanno dalla chiusura di molti studi alle difficoltà che tanti altri si troveranno ad affrontare. Un problema che coinvolge non solo i commercialisti ma anche i loro dipendenti e collaboratori. Il governo non può non tenere in considerazione questi rischi, anche perché, se per i lavoratori dipendenti sono comunque previsti gli ammortizzatori sociali, il discorso non vale per i professionisti, che si troverebbero quindi senza entrate da un momento all’altro”.

I rischi coinvolgono anche l’aspetto previdenziale…

“Certamente: un crollo dei redditi porta con sé meno consumi e, in prospettiva, anche una diminuzione dei futuri assegni pensionistici, con tutto quello che da questo calo può scaturire. Siamo di fronte ad una vera e propria bomba sociale”.

Quali sono le prospettive con la fatturazione elettronica?

“L’Associazione Nazionale Commercialisti sta cercando di agevolare i colleghi attraverso la creazione di una piattaforma dedicata a questo servizio. Auspichiamo senz’altro una sempre maggiore efficienza di corretti sistemi di controllo, nell’esclusiva ottica della trasparenza e del rispetto di cittadini. Ma è fondamentale che il legislatore e l’amministrazione finanziaria capiscano che il ruolo dei professionisti risulta determinante per il buon esito dei processi di trasformazione in atto”.

In questo contesto, ci sono anche note di speranza grazie ad una nuova professione…

“Gli aspetti positivi provengono da nuova figura professionale, quella dell’esperto contabile. Si tratta di una professione rivolta ai più giovani: un contabile moderno che affronta le problematiche in maniera diversa, rispondendo così alle esigenze del mercato. Ha un passo più giovane e dinamico perché è fresco di studi e perché può entrare prima nel mondo del lavoro, il che lo rende una professione appetita in questo contesto. Per questo motivo stiamo lavorando molto nelle scuole per far conoscere ai giovani le opportunità di questa figura una volta terminato il percorso scolastico. La nuova economia richiede figure professionali specializzate, ed è in questo contesto che si muove l’esperto contabile, un professionista che sa svolgere un’attività di servizio e consulenza rispetto alla tenuta e redazione dei libri contabili, fiscali e del lavoro, del controllo della documentazione contabile, della revisione e certificazione contabile per mettere le imprese italiane nelle condizioni di poter competere in un’economia sempre più globalizzata. Un’opportunità per i nostri giovani che possono trovare così un’occupazione, un reddito e un’importante occasione di crescita professionale”.

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