Cartelle fiscali verso il rinvio

Il rinvio delle cartelle fiscali ci sarà e entrerà con tutta probabilità nel decreto che il governo varerà in questo fine settimana. Ma non riguarderà tutte le scadenze. Per ora il termine è fissato al 1° marzo ma sia la Lega sia Forza Italia da tempo chiedono di intervenire per impedire che sui contribuenti arrivi una pioggia di richieste da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il governo si muoverà con tutta probabilità seguendo due strade. Da una parte dovrebbe decidere un nuovo rinvio delle sette rate della pace fiscale, cioè delle cinque relative alla rottamazione delle cartelle esattoriali e delle due che riguardano il saldo e stralcio. Insieme rappresentano un debito da recuperare di quasi un miliardo di euro che riguardano 1,2 milioni di contribuenti. La proroga dovrebbe durare due mesi, almeno fino alla fine di aprile, cioè fino a quando non si concluderà lo stato di emergenza. Sempre che, a sua volta, quest’ultimo non venga prorogato di nuovo, Niente rinvio invece per quanto riguarda l’invio delle cartelle e degli avvisi di accertamento, quei circa 50 milioni di plichi che attendono da mesi nel cassetto del Fisco. La buona notizia è che non partiranno tutti insieme: l’intenzione del Governo sarebbe quella di diluirli nel tempo per non gravare troppo su chi sta patendo le conseguenze economiche dell’emergenza Covid. Si parla di spalmare le notifiche in un paio di anni ampliando i tempi della prescrizione in modo che non vengano persi i crediti vantati. Anche perché per lo Stato sarà già impossibile recuperare quelli che riguardano persone fisiche e imprese fallite o scomparse, Del resto il governo aveva già dato parere favorevole a un ordine del giorno al decreto Milleproroghe firmato dai deputati di Forza Italia Mauro D’attis e Stefania Prestigiacomo che chiedeva «con il primo provvedimento normativo utile, un ulteriore differimento dei termini degli atti di accertamento, contestazione, irrogazione delle sanzioni, recupero dei crediti di imposta, liquidazione e rettifica, nonché un ulteriore proroga del termine, attualmente fissato al 1° marzo 2021». «Medesimo termine è individuato – si legge ancora nell’ordine del giorno – per i versamenti, derivanti da cartelle di pagamento, comprese quelle della rottamazione saldo e stralcio, nonché dagli avvisi esecutivi previsti dalla legge, relativi alle entrate tributarie e non tributarie. I nuovi termini temporali individuati cadono in un momento in cui gli effetti negativi della crisi prodotta; dalla pandemia da COVID-19 sono ancora molto forti e un gran numero di soggetti non sono materialmente in grado di poter fare fronte agli adempimenti fiscali e tributari al momento sospesi».

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